Tunisia: Ben Ali fugge in Arabia. Poteri ad interim al primo ministro Ghannouci

TUNISI – «Il regno ha dato il benvenuto all’arrivo del presidente Zine al-Abidine Ben Ali e alla sua consorte», si afferma nel comunicato in cui, secondo una traduzione francese, si riferisce del «governo saudita» che «ha accolto» il presidente con «sua famiglia», «in considerazione delle circostanze eccezionali che affronta il popolo tunisimo». L’identità dei componenti della famiglia di Ben Ali che si trovano con lui non viene precisata. Secondo informazioni non confermate, la sua consorte Leila lo avrebbe preceduto a Dubai, dove ella aveva già soggiornato in dicembre. La coppia, in compagnia di altri parenti, aveva passato una settimana nell’emirato lasciandolo il 27 dicembre, ha riferito una fonte informata della stessa Dubai che è uno dei sette Emirati Arabi Uniti.

Intanto, il primo ministro tunisino Mohammed Ghannouchi ha assunto le proprie funzioni di «presidente della Repubblica» a interim in virtù di un «decreto» firmato dal «capo dello Stato» e suo predecessore Zine Al-Abidine Ben Ali il 14 gennaio, prima della partenza dello stesso presidente. Lo precisa l’agenzia ufficiale tunisina Tap in una versione integrale dell’annuncio. Il Presidente ad interim della Tunisia ha dichiarato che avvierà oggi consultazioni con tutti i partiti e solo dopo annuncerò la data delle prossime elezioni”.  Ghannouchi ha anche confermato che “tra oggi e domani vedrò i rappresentanti di tutti i partiti”, ha spiegato, non escludendo di incontrare anche i capi dei partiti di opposizione. Il neo presidente non ha nemmeno escluso che i familiari del deposto leader, Zin el-Abidin Ben Ali, vengano arrestati. “Abbiamo per ora assunto provvedimenti preventivi per permettere alla commissione sulla corruzione di indagare e assumersi le sue responsabilità”.

Cordone sanitario a Tunisi

La polizia ha iniziato stamani a isolare il cuore di Tunisi, bloccando gli accessi sulla centrale Avenue Bourghiba, teatro ieri di una manifestazione poche ore prima della fuga in Arabia Saudita del presidente Ben Ali. Sulla Bourghiba barriere metalliche impediscono l’accesso alle poche automobili che circolano e ai pedoni. Il dispositivo di sicurezza è con tutta probabilità collegato allo stato di emergenza proclamato ieri dal governo ad interim. Nella capitale alle sette è stato tolto il coprifuoco, dopo momenti di incertezza sull’orario – a causa delle discordanti informazioni diffuse dall’agenzia ufficiale prima e dalla tv di Stato poi – ma caffè e negozi non hanno ancora riaperto i battenti. Nella capitale si vedono soprattutto stranieri che, trascinando i propri bagagli, lasciano gli hotel.

L’Unione Europea per una soluzione democratica alla crisi

Dopo gli ultimi avvenimenti in Tunisia, con la fuga dal Paese del presidente Ben Ali, l’Unione Europea ribadisce la sua «disponibilità a contribuire a trovare soluzioni democratiche durature». «Stiamo seguendo con la massima attenzione gli eventi» nel Paese, hanno detto in una nota l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune europea, Catherine Ashton, ed il commissario all’Allargamento, Stefan Fule, «vogliamo esprimere il nostro sostegno al popolo tunisino ed alle loro aspirazioni democratiche, che devono essere realizzate in modo pacifico». Rivolto un appello a tutte le parti a «mostrare moderazione e a rimanere calme per evitare ulteriori vittime e violenze», la Ashton e Fule hanno sottolineato come «il dialogo sia fondamentale: ribadiamo il nostro impegno per la Tunisia e per il suo popolo e la nostra disponibilità a contribuire a trovare soluzioni democratiche durature alla crisi in corso».

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