Inferno a Damasco. Autobomba provoca 53 morti

DAMASCO – Sangue e terrore a Damasco questa mattina. L’esplosione di un’autobomba nel cuore della città ha causato la morte di decine di persone, in gran parte civili; e molti sarebbero bambini.

Nel mirino dell’«attacco terroristico», come l’ha definito l’agenzia di regime Sana, il quartier generale del partito di Bashar al-Assad, il Baath, nella via al-Thawra, nel quartiere centralissimo di al-Mazra. Il Libero Esercito Siriano ha smentito ogni responsabiiltà, rigettando l’accusa sul regime. Secondo la tv ufficiale siriana, ci sono stati 53 morti e oltre 300 feriti.

L’autobomba è esplosa in un’area molto popolosa, a un checkpoint tra l’ambasciata russa e il quartier generale del Baath, in un’area che sarebbe altamente protetta. È stato un inferno soprattutto per le case circostanti, ma anche numerose auto hanno perso fuoco e l’onda d’urto dell’esplosione ha investito le finestre della vicina legazione. «Le vittime sono soprattutto passanti, studenti e gente che era al volante»«, ha riferito l’agenzia Sana, secondo cui hanno subito danni anche l’ospedale al-Hayat e una scuola, la Abdullah Bin al-Zubir. I minuti immediatamente seguenti hanno offerto scene dantesche, con molti edifici avvolti da fiamme e una densa coltre di fumo nero che si levava nel cielo: cadaveri ovunque, feriti che si trascinavano per strada, gente che urlava e sirene delle ambulanze. L’episodio non è l’unico di questa drammatica mattina nella capitale siriana. Subito dopo l’esplosione, altre due autobombe sono saltate in aria nel quartiere di Barzeh, di fronte a una delle sedi dell’intelligence, il cosiddetto Siria ‘211; e due proiettili di mortaio sono caduti vicino alla sede dello Stato maggiore della Difesa e al Comando Generale dell’esercito. Il tutto è avvenuto mentre l’opposizione siriana si trova riunita al Cairo per discutere le condizioni delle eventuali trattative con il regime e la formazione di un governo di transizione. Un documento, che viene discusso nella ‘due giornì, parla di un possibile accordo di pace, ma esclude Bashar al-Assad dal negoziato. »Qualunque gesto che abbia come obbiettivo l’assassinio di civili«, si legge in una nota apparsa su Facebook degli oppositori riuniti nella capitale egiziana, »va condannato come terrorista, senza riguardi per chi lo ha commesso o giustificazioni di sorta«. Intanto, da Roma, il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, fa sapere che ‘Italia è favorevole ad aumentare gli aiuti militari ai ribelli siriani e su questo tema i Paesi europei chiederanno agli Stati Uniti »maggiore flessibilità« alla riunione del Gruppo di alto livello sulla Siria che si terrà giovedì prossimo, presente il neosegretario di Stato americano, John Kerry.

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