E’ morta Margaret Thatcher, la donna di ferro

LONDRA –  È morta per un ictus all’età di 87 anni Margaret Thatcher, che dal 1979 al 1990 fu la prima e finora unica donna a guidare il governo britannico. Lo ha riferito un portavoce citato dalla Bbc.

L’ex Primo ministro conservatore Margaret Thatcher, scomparsa oggi all’età di 87 anni, resterà per sempre la «Lady di Ferro», una icona politica, che con grande  determinazione ha cambiato il volto del Regno Unito introducendo un liberalismo economico intransigente e rilanciando il prestigio internazionale del Paese. Dotata di una forza di carattere non comune, lei stessa si descrisse nei termini più esaustivi per la sua personalità quando disse: «Sono per il consenso. Il consenso su quello che voglio fare». A questa profondità di convinzioni non fu certamente estranea la rigida educazione impartita da un padre metodista.

Margaret Hilda Roberts, nasce il 13 ottobre 1925 a Grantham, nel centro dell’Inghilterra. Laureata a Oxford in chimica e divenuta avvocato dopo il suo matrimonio nel 1951, Margaret Thatcher nel 1959 entra alla Camera dei Comuni come deputato conservatore di Finchley (nord di Londra), poi fra 1970 e 1974 guida il ministero dell’Educazione. Nel 1975 vince la leadership dei Tories. Quattro anni dopo, nel giugno 1979, batte i laburisti e diventa la prima donna premier del Paese, trasferendosi al numero 10 di Downing Street dove vi resterà fino al 22 novembre 1990. Al suo nome è legata la corrente politica denominata «thatcherismo», caratterizzata da un forte liberalismo economico.

Per risollevare un’economia che aveva reso il Paese il «malato di Europa», la Lady di Ferro mette mano ad un programma senza precedenti di privatizzazioni, abbassa le tasse, taglia le spese pubbliche e ingaggia una battaglia contro i sindacati. Ma la soglia dei 3 milioni di disoccupati è ormai superata, gli scioperi dei minatori all’inizio degli anni ’80 si scontrano con la sua intransigenza. La riconquista delle isole Falkland nel 1982 contribuisce al rilancio del prestigio del Regno Unito. Intima di Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov, la Thatcher giocò anche un ruolo nella fine della Guerra fredda.

Ma la sua indefessa determinazione a un certo punto le si ritorse contro. L’impopolarità della «poll tax», questa tassa locale che non riuscirà a imporre e che scatenò una rivolta sociale, decreta la fine della sua carriera. Contestata anche all’interno del suo stesso partito, si dimette con le lacrime agli occhi nel novembre 1990. Da allora la baronessa Thatcher si ritira nell’elegante quartiere londinese di Belgravia per scrivere le sue memorie. Lascia definitivamente la scena politica nel 2002 per ragioni di salute. Nel giugno 2003, la scomparsa del marito Denis la colpisce profondamente, come più tardi i guai giudiziari del figlio Mark.

Nel dicembre 2005, meno di due mesi dopo aver festeggiato il suo 80esimo compleanno in un grande hotel di Londra, in presenza della regina Elisabetta II, viene ricoverata in ospedale. Tre anni dopo, la figlia Carol Thatcher rivelerà che la madre soffre di demenza senile. Da allora dirada sempre più le apparizioni pubbliche, non partecipa neanche al ricevimento organizzato a Downing Street dal Primo ministro David Cameron per il suo 85esimo compleanno nel 2010 o alle celebrazioni del Giubileo della regina Elisabetta II nel 2012. Ricoverata in ospedale alla fine dello scorso dicembre, aveva subito con successo un piccolo intervento per rimuovere un tumore alla vescica e da allora era convalescente.

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