Portogallo. Tagli in arrivo su stipendi pubblici, pensioni e orari di lavoro degli operai

LISBONA – Risparmiare 5 miliardi col taglio degli stipendi nel settore pubblico e privato, 3ma anche con la revisione del sistema pensionistico, e con l’aumento da 35 a 40 le ore di lavoro settimanali. Queste le nuove misure di austerity imposte dal premier conservatore Pedro Passos Coelho al Portogallo.

Particolarmente dura la scura sulle pensioni: ritardi di un anno l’accesso al sistema previdenziale: da 65 a 66. Mentre la decurtazione degli assegni dei beneficiari sarà cospicua.

 

Si tratta dell’ennesima manovra per rimettere in carreggiata i lusiltani nei parametri imposti dalla Troika per restare nella zona euro. I bilanci portoghesi, infatti, sarebbero sull’orlo del default. E questo trend è stato evidenziato anche dalle stime sul deficit troppo alto: circa il 6.6%. Ma anche dalle stime sul rapporto deficit Pil: oltre il 120% del Pil. Molto vicino alle situazione italiana: il 131,4 per cento del Pil quest’anno.

 

Una misura in cui il premier conservatore, dato in patria come non in conflitto con la cancelliera tedesca Angela Merkel, alla cui partecipazione quantomeno nella fase di discussione, che il premier portoghese vorrebbe estendere anche alle opposizioni.

 

Un dialogo necessario, visto che in molti, in Portogallo si stanno chiedendo se questi sforzi poi non siano inutili. Se il debito pubblico poi, sia effettivamente sanabile. Di positivo c’è che in questa manovra non verranno né inasprite né aggiunte tasse o imposte ai cittadini. Che comunque saranno chiamati a sacrifici con sforzi degli operai che aumentando l’orario di lavoro a stipendio inalterato riusciranno ad abbattere i costi e a dare un surplus alla competitività. Mentre il risparmio diretto dalle casse dello stato avverrà nella spesa corrente delle amministrazioni pubbliche e dalla decurtazione degli stipendi per circa 30 mila funzionari pubblici.

Condividi sui social

Articoli correlati