Spagna. Cibo gratis nelle scuole dei bimbi più poveri

L’Andalusia prova a rispondere alla crisi della Politica

SIVIGLIA – Rischio esclusione sociale e malnutrizione dei bambini, l’Andalusia agisce. Suono della campanella della ricreazione un po’ più dolce per almeno 50 mila bambini delle zone più povere di Siviglia. Parte oggi infatti in piano di sostegno contro l’esclusione sociale avallato dal Governo andaluso mediante il connubio del consigliere dell’educazione e e quello della salute. Un provvedimento che vedrà almeno 3 pasti al giorno garantiti per quelle fasce di popolazione più povere e a rischio esclusione sociale. Colazione e almeno due merende. Pasti composti da latte, frutta e panini imbottiti. Tutto gratis. Tutto a spese del welfare regionale. Due milioni di euro che finiscono direttamente in pancia ai piccoli bisognosi. Nessuno spreco.

Si tratta solo della prima fase di aiuti che la giunta guidata dal Partito socialista spagnolo ha in programma per dar sostegno alle famiglie a rischio povertà, e a quelle che, senza rischio, si barcamenano per sbarcare il lunario e dare un giusto apporto calorico e nutrizionale ai loro figli. I pasti verranno forniti a scuola, attraverso le mense e nelle modalità più consone agli equilibri degli istituti. Si parte così, con questi piani. Ma presto il numero del piano straordinario di garanzia alimentare sarà ampliato. A disposizione ci sono altri 3,2 milioni. Pronti per esser dati a sostegno delle famiglie. Aiuti che proseguiranno anche nel periodo estivo, quando le scuole saranno chiuse.

A ben vedere si tratta di una battaglia anche tra partiti. Da tempo l’Andalusia, regione autonoma tra le più popolose, e guidata da José Antonio Griñán Martínez, è il braccio armato del maggior partito di opposizione del governo conservatore guidato dal premier conservatore Mariano Rajoy. Un esempio di buona politica e di vicinanza ai cittadini. Tutto a dispetto delle politiche di austerity imposte da Bruxelles, forse troppo frettolosamente accettate dal leader del Partito Popolare, e che poi si sono tramutate in manovre lacrime e sangue ancora in fase di completa elaborazione e approvazione. Un’azione certamente presa in un momento delicato, considerati i consensi tra la popolazione. Secondo un sondaggio recentemente commissionato dal quotidiano “El Pais” i due maggiori partiti, Psoe e Pp, apertamente contestati dalle formazioni civili e dalle piattaforme di azionismo sociale, sono in caduta libera. A trarne beneficio sarebbero i partiti della sinistra più radicale e quelli più di vocazione centrista, che secondo un recente sondaggio salgono al 15% (IU) e 10% (UpyD). Quasi il doppio dalle ultime consultazioni. In questo contesto, dove si tenta di dipingere il governo della regione meridionale come l’oasi della sinistra buona, si inserisce questo provvedimento. L’Andalusia rappresenta una risposta pragmatica e prossemica ai problemi della gente comune. Con buona pace dei tagli e dell’austerity. Una politica che abbia le esigenze della gente al centro dei suoi dibattiti è ancora possibile.

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