Russia. Il miliardario Abramovich, patron del Chelsea, lascia la politica

MOSCA – L’oligarca russo Roman Abramovich ha rassegnato le dimissioni dalla carica di presidente del parlamento del distretto autonomo della Chukotka, una provincia del Lontano Oriente russo.

Alla base della decisione vi sarebbe la necessità di adeguarsi alla nuova legge, promulgata il mese scorso dal presidente Vladimir Putin, che vieta ai funzionari pubblici di aver attività all’estero.  L’ufficio stampa della Duma della Chukotka ha fatto sapere oggi che sono state accolte le dimissioni di Abramovich dalla carica di deputato e presidente della Duma stessa. Il suo posto sarà ora ricoperto da Aramayis Dzhaganovich Dallaqyan.   Il patron del Chelsea si era dimesso da governatore della Chukotka a maggio 2008, ma era rimasto comunque impegnato nella politica regionale, dove raccoglie molti consensi.  La decisione di lasciare la politica, a quanto emerge, è legata alla sua intenzione di «seguire pienamente» le legge della Federazione russa entrata in vigore il 19 maggio scorso.
Si tratta della cosiddetta legge di «nazionalizzazione dell’elite» – spiega il sito Newsru.com – che impone ai funzionari, i loro coniugi e i figli minori di liberarsi entro tre mesi delle attività all’estero, o altrimenti lasciare la carica pubblica.  Secondo fonti vicine al miliardario riportate dal quotidiano Vedomosti, le dimissioni sono il frutto anche di una crescente insoddisfazione di Abramovich verso le politiche del governo centrale russo, di cui la legge sulla «nazionalizzazione dell’èlite» è solo un esempio. Abramovich occupa il 13° posto nella classifica degli uomini più ricchi di Russia, stilata da Forbes. La rivista stima il suo patrimonio in 10,2 miliardi di dollari.  Oltrea a essere proprietario della squadra inglese di calcio, Chelsea, Abramovich detiene, tra le altre cose, il 31% della cipriota Evraz Plc e il 32,6% della compagnia mineraria Highland Gold Mining. Una fonte vicina al miliardario russo preannunciato a Forbes, già prima dell’annuncio delle dimissioni, che soddisfare i requisiti della nuova norma sui funzioni pubblici per Abramovich sarebbe stato troppo
difficile.

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