Irlanda. Primo sì all’aborto. Ok in caso di pericolo di vita della madre

DUBLINO – Primo sì dell’Irlanda all’aborto. Ma solo in casi strettamente codificati. La Camera bassa del parlamento ha infatti votato con 127 voti a favore e 31 contrari la “Protection of Life During Pregnancy Bill”, una sorta di compromesso tra le diverse fazioni che animano un paese largamente a matrice cattolica.

Ora per l’approvazione definitiva occorre il placet anche nella camera alta del Parlamento. Dove però il governo ha una larga maggioranza, motivo per cui non dovrebbero esserci sorprese nella strada della promulgazione.

Si tratta di una vittoria del premier di centrodestra Enda Kenny, che ha riproposto il tema dopo un increscioso episodio che ha colpito una donna indiana a Galway, cittadina all’emisfero opposto a quello capitolino. Era lo scorso ottobre quando la donna fece richiesta di interrompere la gravidanza dato l’alto rischio di aborto spontaneo. La soluzione le fu negata, perchè la donna non correva il rischio di vita. Così non fu e un’emorragia le stroncò la vita. Senza contare le indicazioni che diede la Corte europea dei diritti dell’uomo, che aveva condannato l’Irlanda per aver vietato ad una donna malata di cancro l’aborto. 

La legge approvata, definita una svolta storica dagli esperti, rappresenta un passo verso la tutela della madre. L’aborto, di fatto, viene concesso quando le condizioni di vita della madre siano in pericolo. Sia per cause dovute ad una malattia, sia nei casi in cui incorra il rischio di suicidio. Ma la legge, nei numeri, rappresenta un’evoluzione nella capacità di esercitare l’intervento. Secondo alcuni dati diffusi dalla stampa locale, nel 2012 quasi quattromila donne irlandesi hanno abortito in Inghilterra e Galles. Mentre se si contano quelli attuati dagli anni ’80 in poi sono 150mila i casi registrati. 

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