Spagna, aumentano i ricchi. I poveri vendono reni on line

MADRID – La crisi morde forte in Spagna: “Vendo rene per motivi economici. Prezzo da concordare e costi clinici a parte e a carico del compratore. Il gruppo sanguigno è 0 positivo. Non bevo non fumo o assumo droga. Sono totalmente sano. E’ urgente.” Quello di Juan Josè è solo uno degli annunci che popola il web spagnolo e che allarma l’ONT, l’organizzazione nazionale dei trapianti in Spagna, che ha inoltrato la segnalazione di questi annunci alla polizia postale spagnola. Vendere organi è infatti un’attività illegale in spagna, che è punita fino a 12 anni di reclusione. Da parte sua la brigada dei delitti informatici in spagna della guardia civil iberica ha minacciato di chiudere i siti che contengono annunci simili qualora dopo la segnalazione non segua un provvedimento.

Il dramma dei venditori di organi è una piaga che si sta diffondendo sempre più tra le fasce più basse della popolazione. Alcuni chiedono 6000 euro per avviare la propria attività lavorativa, vista l’impossibilità di accendere mutui o prestiti nelle spolpate banche europee, salvate con una prima tranche da 37 miliardi dalle istituzioni europee. Altri chiedono disperatamente 30 mila euro per un rene o qualsiasi altro organo non vitale più di sfuggire alla morsa della crisi.

L’identikit di queste persone risponde a quello di un disoccupato a cui è stata portata via la casa e l’auto. Spesso a seguito di sfratto molti di essi sono stati costretti a vivere per strada, sotto ponti o in luoghi di fortuna. Un fenomeno in grande crescita in Spagna. Si calcola che negli ultimi anni di crisi il numero di persone che possono essere definite povere e che rientrano nella casistica di coloro che vivono al di sotto della soglia di povertà siano salite a milioni. Un numero accresciuto anche perchè sotto le scure dell’austerity i fondi per il sostegno sociali sono stati prosciugati e non rifinanziati. Un qualcosa che sta facendo riflettere molto la popolazione, visto che nello stesso periodo coloro che possono essere invece esser ritenuti ricchi sono cresciuti del 13%.

Ma il fenoneno è allaragato anche in Italia. Centinai di casi registrati, anche su eBay. Qualche giorno fa, la polizia postale di Udine ha trovato un annuncio su un sito italiano di un impiegato friulano che ha messo in vendita il suo rene. Casi che sono finiti sotto la lente dello Sportello dei Diritti, un’associazione nazionale che si occupa di tutelare i diritti dei cittadini. Secondo quanto riportato un imprenditore veneto in difficoltà economiche avrebbe tentato di vendere su messo su eBay un rene, un polmone o una porzione di fegato, per far fronte alla mancanza di liquidità necessaria al funzionamento della sua azienda.

Necessito di avere liquidità per continuare a lavorare da imprenditore, mi servono soldi per continuare la mia attività, dato che per i tempi lunghi della giustizia da circa otto anni avanzo 32mila euro da lavoro dipendente e, dal 2007, attendo causa giustizia di circa 300mila euro come socio del 20% di un Caf dipendenti nazionale

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