Gheddafi. Chirurgo plastico che lo operò: “Gli sta crollando la faccia”

RIO DE JANEIRO – Gheddafi aveva 53 anni nel 1995, ma voleva far credere ai giovani libici, quei fedeli seguaci che oggi gli fanno da scudi umani, di averne 25 in meno. L’unico modo era un lifting facciale: è per questo che il chirurgo plastico brasiliano Liacyr Ribeiro si ritrovò nel cuore di una notte del gennaio 1995 nel bunker del rais a Tripoli. Ma oggi, guardando in tv il dittatore che inneggia alla resistenza e sfida le bombe Nato, Ribeiro è rammaricato: «Non è certo una buona pubblicità, guardategli la faccia, gli è completamente crollata». In un’intervista che ha fatto il giro del web assieme alle foto del prima/dopo il trattamento chirurgico, il luminare brasiliano dei seni rifatti e del silicone nei glutei racconta la notte in cui tolse «almeno 15 anni» dal volto di Gheddafi.

L’operazione segreta avvenne nel bunker di Tripoli, dopo la mezzanotte. «C’erano due sale operatorie molto ben equipaggiate, oltre ad una palestra ed una piscina. Il rais non volle anestesia generale, ma solo locale, perchè voleva restare cosciente», ricorda il medico. E non volle un lifting tradizionale: darebbe troppo nell’occhio, gli disse, ed optò per una procedura meno radicale. Gli fu quindi asportato del grasso dalla pancia e iniettato nel viso, per riempire le rughe. Ma il medico lo avvertì: «Un’operazione così, dura solo qualche anno, dopodichè tornano sia rughe che pelle appesa». Ma Gheddafi gli disse che alla comparsa delle prossime rughe lo avrebbe richiamato per un nuovo ‘ritoccò. Ed effettivamente Ribeiro fu richiamato dopo cinque anni, ma non potè volare in Libia per motivi famigliari. Il paziente era molto calmo, ricorda il chirurgo, ma le sue ‘bizzarrè pretese non si fermarono nemmeno in sala operatoria: «L’operazione durò quattro ore, e a metà circa Gheddafi disse di avere fame. Ordinò hamburger per tutti e facemmo una pausa».

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