Ucraina. Ultimo reportage di Andy. Siamo esseri umani non bestie

KIEV – «Non siamo bestie, perchè i soldati ucraini non vedono in noi degli esseri umani?». A parlare è Lydumila Kushova, mamma di 10 bambini adottati con il marito Serghei.

Vivono tutti a Sloviansk – regione di Donetsk – e da settimane sono costretti a nascondersi in un rifugio anti-bombe per via degli scontri in corso nella zona tra esercito di Kiev e milizie separatiste. La sua testimonianza e le immagini dei bambini ammassati nel bunker è raccolta dall’ultimo reportage per la stampa russa firmato da Andy Rocchelli e dal suo ‘fixer’, il russo Andrei Mironov,

entrambi rimasti uccisi ieri nell’Ucraina dell’est. Il lavoro è stato pubblicato il 19 maggio dalla Novaya Gazeta, il giornale d’opposizione dove lavorava anche la celebre reporter di guerra, Anna Politkvoskaya, assassinata nel 2006 a Mosca.  Nel reportage, si racconta anche la storia di un’altra famiglia di Slovyansk, i Karnaukh, «prigionieri» come i Kushov dei combattimenti che impazzano all’esterno.  Nel testo, scritto da Mironov, si riportano semplicemente le loro voci, le loro paure e la loro rabbia per l’operazione militare lanciata da Kiev «contro la propria gente». «Abbiamo parlato con i soldati ucraini – racconta Serghei Kushov – abbiamo chiesto loro che sono venuti a fare qui, ci hanno risposto ‘a proteggere il presidentè, ma qui non c’è nessun presidente. Qui ci sono solo i loro connazionali e ora torneranno a casa con le mani sporche di sangue». 

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