ROMA – L’eruzione del vulcano Ontake, il secondo più alto del Giappone, potrebbe aver causato la morte di 30 escursionisti per arresto cardiopolmonare, anche se l’emittente NHK non parla apertamente di decessi.
La prassi giapponese infatti richiede, per ufficializzare i decessi e comunicarli, un esame autoptico. Nessuna conferma è avvenuta finora dalla prefettura di Nagano. Intanto è stata chiusa l’area fino a 4 km dal cratere del vulcano. E’ stato inoltre inviato l’esercito e sono stati sospesi i voli sulla regione. «È stato come un tuono», ha raccontato una donna commentando la prima eruzione del vulcano in 7 anni, «ho sentito le esplosioni e tutto è diventato nero». Il monte Ontake, 3.067 metri, si trova tra le province di Nagano e Gifu, 200 chilometri a ovest di Tokyo. Secondo le previsioni dell’Agenzia meteorologica giapponese ci saranno nuove eruzioni nelle prossime ore con rischi per le popolazioni che vivono nel raggio di 4 chilometri.
