Due adolescenti austriache fuggono per entrare nell’Isis. Ora chiedono di tornare

 

ROMA – Samra Kesinovic e Sabina Selimovic, due adolescenti di rispettivamente 17 e 15 anni, di origine bosniaca erano fuggite da Vienna il 10 giugno scorso. Ai genitori avevano lasciato un biglietto nel quale precisavano di essere scappate per servire Allah e sacrificarsi per la causa dell’Isis. “Non cercateci c’era scritto, ci vediamo in paradiso”.

Le due ragazze vestite con il niqab hanno anche pubblicato le loro foto su Facebook assieme ad alcuni guerriglieri armati fino ai denti. Ma sembra che le due giovani dopo il loro arrivo a Raqqa,  capitale dello Stato Islamico, si siano pentite. Sono diventate mogli dei guerriglieri jihadisti e sono rimaste incinte. Così una di loro, Sabina Selimovic, ha tentato di contattare i familiari chiedendo di poter tornare in patria.

“Una volta partiti, è quasi impossibile tornare”, ha replicato il Ministero degli Interni austriaco attraverso il portavoce Karl-Heinz Grundboeck. Intanto continuano le ricerche delle due giovani inconscenti, che si è scoperto già a Vienna avevano inviato a frequentare le moschee per entrare in contatto con i simpatizzanti dello Stato islamico.

 

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