Yemen. Unicef denuncia, 74 bambini uccisi. E’ emergenza

ROMA – Sono 74 i bambini morti nello Yemen nelle ultime due settimane di conflitto in cui sono cominciati anche i raid dell’aviazione sauditi.

Lo ha reso noto l’Unicef. Gli ospedali, precisa l’agenzia dell’Onu per i minori, stanno cercando di far fronte al numero crescente di feriti con attrezzature e medicine insufficienti. Tra le vittime, che ieri il comitato della Croce Rossa ha stimato complessivamente in 500, ci sono anche tre operatori sanitari.

Altri 44 sono rimasti mutilati come denuncia in un comunicato l’Unicef, sottolineando come mentre siamo di fronte a una escalation del conflitto in molte zone del Paese i bambini continuino a essere  uccisi, feriti, a dover fuggire e a essere a rischio crescente di  contrarre malattie. Unicef parla di “cifre prudenti”, chiarendo di ritenere che il numero totale dei bambini uccisi sia molto più alto, visto che il conflitto si è intensificato nel corso della scorsa settimana.

“I bambini stanno pagando un prezzo intollerabile per questo conflitto – ha detto Julien Harneis Rappresentante Unicef in Yemen – Sono stati uccisi, mutilati e costretti a fuggire dalle loro case, la loro salute minacciata e la loro istruzione interrotta. A questi bambini deve essere immediatamente concessa una speciale protezione da tutte le parti in conflitto, secondo il diritto internazionale umanitario”.

In tutto il Paese, più di 100mila persone hanno lasciato le loro case in cerca di luoghi più sicuri. Gli ospedali sono sempre più sotto pressione, mentre lottano per gestire le numerose perdite con forniture insufficienti; alcuni ospedali e strutture mediche sono stati attaccati. Finora almeno tre operatori sanitari, tra cui un autista di un”ambulanza, sono stati uccisi in diversi attacchi.

Laddove le condizioni di sicurezza lo permettono, team dell’Unicef stanno lavorando con i partner per fornire alle famiglie acqua potabile e servizi sanitari essenziali. 

Il conflitto sta aggravando la già precaria situazione dei bambini in uno dei Paesi più poveri della regione, con gran parte del paese soggetto a insicurezza alimentare e ad una diffusa malnutrizione acuta grave tra i bambini.

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