Argentina. Macri è il nuovo presidente, finisce l’era Kirchner

BUENOS AIRES In una splendida giornata primaverile nell’emisfero antartico, si è svolto con tranquillità uno storico ballottaggio per eleggere il nuovo presidente argentino.

Alle 21.30 di Buenos aires, ovvero le 01.30 ora italiana, scrutinati oltre il 50% dei seggi, Mauricio Macri candidato della coalizione  “Cambiemos”, si attesta vincitore con li 54% dei voti. Daniel Scioli (Frente para la Victoria) rimane al 46% decretando la definitiva chiusura dell’era Kirchner.

Macri di origine italiana, nato a Tandil nel 1959, ingegnere, sposato tre volte e con quattro figli, è stato presidente della squadra di calcio Boca Junior ed è governatore della città di Buenos Aires. Sarà lui insieme alla sua coalizione (PRO, radicali e Coalición Civica) ad avere l’arduo compito di rimettere in piedi un Paese con enormi problemi di carattere economico e sociale.

I punti principali del suo progetto di governo sono quelli di riunire tutti gli argentini per lavorare insieme senza risentimenti. Povertà “zero” ; lotta al narcotraffico e rispetto per la giustizia e le istituzioni. Lotta all’inflazione e stabilità economica; relazioni di buon vicinato con gli altri Paesi del Sudamerica.

Mentre i simpatizzanti di Macri si riuniscono sotto l’Obelisco lungo l’ Avenida 9 de Julio per festeggiare, tristezza e pianto solcano i volti dei peronisti/kirchneristi radunati a Plaza de Mayo e davanti all’hotel Nh, quartier generale di Scioli che ha concluso con il suo classico discorso inneggiante alle conquiste ottenute durante la “decada ganada”, ed ammettendo ufficialmente la sua sconfitta.

Daniel Scioli, paga il non essere riuscito a tagliare quel cordone ombelicale che lo ha legato fino all’ultimo alla Kirchner tentando di proporsi, in maniera contraddittoria, come la novità del peronismo.  Questa volta, gli elettori hanno voluto veramente cambiare e provare qualcosa di non “peronista”.

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