Indonesia. Sulle tracce dei terroristi

JAKARTA – “Siamo sulle tracce di altre cellule”, ha affermato il capo della polizia di Giacarta Tito Karnavian dopo gli attentati di ieri a Giacarta rivendicati dallo Stato Islamico nei quali sono morti due civili e cinque attentatori.

Il portavoce della polizia nazionale Anton Charliyan ha riferito che le autorità in tutto il Paese sono in massima allerta, riferendo che “la sicurezza è stata rafforzata negli uffici governativi, le stazioni di polizia, le ambasciate e i centri commerciali”. Tito, ha inoltre riferito che alcuni degli attentatori sarebebro stati identificati, ma non ha però fornito ulteriori dettagli. 

Le autorità hanno attribuito la responsabilità degli attentati ad un gruppo guidato da Bahrun Naim, un estremista islamico indonesiano che ora si troverebbe in Siria per combattere al fianco dell’Is. Bahrun aveva inneggiato in un post pubblicato su un blog agli attentati compiuti a Parigi ed aveva esortato i jihadisti indonesiani a compiere attentati simili. Bahrun secondo le autorità aveva dato agli operativi in Indonesia istruzioni di colpire la polizia e i luoghi frequentati dagli occidentali in occasione del Natale e di Capodanno. La polizia ha invece precisato che i tre arresti effettuati stamani a Depok, a sud della capitale, non sono in relazione agli attentati di ieri, come invece riportato in un primo momento dai media locali. Il presidente indonesiano Joko Widodo su Twitter ha scritto che “In Indonesia non c’è posto per il terrorismo”.

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