Etiopia, milioni di persone in balia di siccità e carestia

ROMA – In Etiopia è crisi umanitaria, con milioni di persone in balia di siccità e carestia. E’ quanto ricorda oggi Tommy Simmons, fondatore di Amref Italia, in visita in questi giorni nel Paese del Corno d’Africa.

“Nella zona di Asgita, nella vasta regione etiope dell’Afar, a pochi metri dalla stretta e a volte dissestata arteria che lungo quasi 900 chilometri collega il porto di Gibuti alla capitale Addis Abeba, da 5 mesi sono fortunosamente accampate 500 famiglie di pastori che a causa della siccità hanno perso gran parte delle loro bestie e hanno dovuto lasciare le loro terre in cerca di assistenza – scrive Simmons – si sono sistemati lungo la strada, a 7 chilometri dal piccolo agglomerato di Gewane perché vi hanno trovato una fonte d’acqua che permette un minimo di approvvigionamento per loro stessi e i pochi animali che gli restano”.

La regione Afar, come quella del Tigray, “stanno patendo gli effetti della peggiore siccità degli ultimi decenni: in alcune zone i raccolti sono meno della metà della norma, in altre non hanno prodotto niente, e probabilmente centinaia di migliaia di capre, pecore, vacche e cammelli sono già periti. Tra i mesi di giugno e ottobre, la stima del numero di persone che in Etiopia patiscono gli effetti della siccità era già raddoppiata, toccando la cifra di 8,2 milioni. Oggi si parla di 10 milioni di persone a rischio e, a seconda dell’andamento del clima, da qui ai prossimi 4 mesi questa cifra potrà raggiungere i 15 milioni di persone, su di totale di 100 milioni di etiopi”.Patiscono i contadini, patiscono i pastori, ma patisce anche chi vive nelle città, perché la carenza di derrate alimentari, di carne e di latte, sta provocando una forte inflazione anche nelle zone urbane.

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