Belfast. Seconda notte di scontri. Ferito un fotografo

BELFAST – “I peggiori disordini che si siano visti in Ulster in oltre un decennio”: la polizia descrive così quanto successo ieri nella capitale dell’Irlanda del Nord. Due notti consecutive di scontri violenti tra cattolici e protestanti, circa 700 persone coinvolte, e ieri un colpo d’arma da fuoco ha ferito a una gamba un fotografo.

Il teatro della guerriglia urbana è stato il quartiere cattolico di Newtowards Road-Short Strand; le armi usate nella battaglia sono state bottiglie molotov, fuochi d’artificio, razzi, e anche armi da fuoco, come quella che appunto ha colpito il fotografo. Quest’ultimo, che lavora per un’agenzia di stampa, è ora ricoverato in ospedale e non è in pericolo di vita. Nei disordini al momento risulta che anche altre due persone siano rimaste ferite. Come due notti fa, anche ieri la polizia è stata obbligata a intervenire con gran dispiego di mezzi, transennando molte strade, usando furgoni blindati e idranti, e mantenendo operatori di stampa e televisioni il più possibile lontano dal terreno di scontri.

Ogni anno si assiste nella provincia dell’Ulster a esplosioni di violenza, sempre in corrispondenza con l’avvio della stagione delle marce annuali dei protestanti ornatisti. Colm McKevitt, deputato nazionalista irlandese dell’Sdlp, ha ammesso: “Non riesco a ricordare nell’ultimo decennio una situazione come questa a Short Strand. E questo non depone bene per l’inizio della stagione delle marce dopo alcuni anni di relativa calma”.

Sono i nazionalisti paramilitari unionisti dell’Ulster Volunteer Force (Uvf), secondo la polizia, la vera causa degli scontri. Lo stesso gruppo che due anni fa dichiarò di aver compiuto un disarmo, avendo svuotato il proprio arsenale da guerra al pari degli altri gruppi settari, e come da accordi di pace presi il Venerdì Santo del 1988.

 

 

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