Usa. Il killer di Orlando aveva giurato fedeltà all’Isis

ORLANDO – Omar è ritenuto l’autore della strage di Orlando e radio al-Bayan, la radio ufficiale del sedicente ”Stato Islamico”, lo ha descritto stamani come uno dei “soldati del Califfato in America”, che ha messo a segno “il più grande attacco, in termini di numero di morti, da quello di Manhattan di 16 anni fa”. 

Non a caso Omar Mateen ha fatto una telefonata a 911 mentre teneva “quattro o cinque” ostaggi in uno dei bagni del locale gay in cui “ha giurato  fedeltà allo Stato islamico”. E’ quanto ha confermato nel corso di una conferenza stampa il capo della polizia, John Mina, aggiungendo che  l’uomo ha continuato a negoziare, affermando di “indossare un  giubbotto” e di avere esplosivi con sé.

Dopo diverse ore di trattative, la polizia ha deciso di sfondare il muro del bagno con un veicolo blindato perché riteneva “imminente  un’ulteriore perdita di vite”. A quel punto il sospetto è venuto fuori con due pistole e ha iniziato a sparare agli agenti che hanno risposto al fuoco e lo hanno ucciso. Tra 15 e 20 persone si erano nascoste nella toilette di fronte e sono  riuscite a fuggire. L’intervento della polizia, ha aggiunto Mila, ha  permesso di salvare “decine e decine di vite”.

   

Ma non è tutto. Si è scoperto inoltre che  il killer sarebbe due volte in Arabia Saudita: la prima nel 2011 e la seconda nel 2012. Lo riportano la Cnn e la Nbc, citando fonti investigative.

Sentito dalla Nbc, il portavoce del Ministero degli Interni di Riad avrebbe confermato un viaggio di Omar per partecipare a un pellegrinaggio alla Mecca. Solo nel 2013 il killer e’ stato per la prima volta segnalato all’Fbi dopo la denuncia di alcuni colleghi di lavoro.

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