ROMA – Nell’articolo del 20 maggio scorso, avevamo parlato del braccio di ferro tra la Monsanto e il governo argentino sul controllo delle sementi OGM. La Monsanto pretendeva di controllare tutte le sementi degli agricoltori per individuare quelle provenienti dal mercato “nero” abbastanza florido. Aveva anche minacciato il blocco all’introduzione dei semi di nuova produzione (RR2 Xtend).
La lotta è andata avanti per oltre 6 mesi fino al recente accordo, solo per quest’anno, del ritorno del controllo a carico del Governo che si occuperà delle ispezioni all’export della soia di cui la Monsanto detiene il monopolio.
C’è da dire anche che questo sarebbe il minimo, visto che il governo argentino non ha fatto pesare minimamente la sovranità alimentare, riservandosi solamente il diritto a procedere con ispezioni.
Il ministro dell’agro industria, Ricardo Buryale, spera di presentare entro agosto una nuova legge sulle sementi attraverso l’INASE (Istituto Nazionale dei Semi). I controlli verranno effettuati da enti pubblici o privati per conto dello Stato per determinare la legalità dei semi.
Il nuovo governo, si è imposto al fine di evitare che la Monsanto diventasse una sorta di polizia agricola, avendo preso già il controllo dei porti argentini con i loro depositi di sementi e suscitando l’ira degli agricoltori.