Migranti: picchiati in Libia perché ‘neri’, anche da bambini

RAGUSA – Atti di violenza legati al razzismo fatti commettere anche a bambini che picchiano chi ha la pelle nera.

Avviene in capannoni della Libia dove vengono fatti entrare quelli che i trafficanti di uomini chiamano i migranti ‘black black’ in attesa del viaggio della speranza facendoli colpire con calci e pugni anche da bambini di sei-sette anni che vengono addestrati alla violenza. E’ quanto emerso dalle indagini della Polizia di Stato sull’ultimo sbarco di migranti avvenuto a Pozzallo che ha portato al fermo di quattro scafisti, compreso, per la prima volta anche un giovane del Bangladesh. Alla squadra mobile della Questura di Ragusa che hanno sentito i migranti con l’aiuto di intermediari culturali, le stesse vittime dell’aggressione, tutti centro africani, non hanno saputo fornire un movente se non quello legato a una violenza generata soltanto dal colore della loro pelle.

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