Siria, i caccia russi bombardano. E’ crisi diplomatica

DAMASCO – I caccia dell’aviazione russa che sostengono le forze governative siriane hanno lanciato nuovi raid sulla provincia di Idlib, nel nord del paese, provocando 5 morti e 10 feriti.

Ad Aleppo invece la tregua entrata in vigore ieri mattina e’ stata prolungata di un giorno per consentire il trasferimento dei civili fuori dalla parte orientale della citta’, quella controllata dall’opposizione. Gli aerei russi hanno lanciato dei volantini nei quartieri in mano ai ribelli nei quali vengono indicati i passaggi aperti per i civili per consentire loro di mettersi a riparo. Nella provincia di Idlib, roccaforte dei ribelli in Siria, secondo l’emittente televisiva “al Jazeera”, un raid ha colpito degli edifici civili del villaggio di Maara al Numan e Marshamarin, nella parte est, mentre ad ovest e’ stata colpita la citta’ di Jisr al Suughur. Questi bombardamenti hanno distrutto in particolare le infrastrutture di queste zone. 

Nel frattempo i leader europei riuniti ieri a Bruxelles hanno condannato le operazioni russe in Siria, ma non hanno trovato una linea comune in merito all’estensione del regime sanzionatorio imposto a Mosca: Regno Unito, Francia e Germania chiedono un indurimento della posizione europea nei confronti del presidente russo Vladimir Putin, mentre il premier italiano Matteo Renzi guidai paesi contrari. “E’ chiaro che la strategia russa punta a indebolire l’Europa. Non ci facciamo illusioni”, ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk. “L’aumento delle tensioni con la Russia non e’ il nostro obiettivo. Stiamo semplicemente reagendo ad azioni intraprese dalla Russia”.

Intanto il rappresentante russo alle Nazioni Unite, Vitalj Churkin, ha aspramente criticato il segretario generale Onu Ban Ki-moon per aver evitato di menzionare la presenza in Siria di organizzazioni terroristiche, come Jebhat al Nusra e lo Stato islamico (Is), in occasione dell’incontro dedicato all’argomento. “Quanto e’ stato detto finora ci lascia molto perplessi. Com’e’ possibile, quando si parla della situazione in Siria, che il segretario generale delle Nazioni Unite non abbia speso nemmeno una parola sulla presenza di organizzazioni terroristiche sul suolo siriano? La lotta al terrorismo non e’ forse una delle maggiori priorita’ per voi?”, ha detto il diplomatico russo. Parlando alla riunione informale dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon ha appoggiato la pausa dei bombardamenti ad Aleppo annunciata dalla Russia, in quanto ha permesso di portare a termine i piani di sgombero della citta’. Dal canto suo, Churkin esorta a ricordare le risoluzioni 2249 e 2254 elaborate dal Consiglio di sicurezza dell’Onu, che imponevano ai paesi aderenti l’adozione di tutti i provvedimenti necessari per eliminare le zone occupate sul territorio siriano. “Vorrei domandare anche al segretario generale se ha intenzione di prendere in considerazione queste risoluzioni quando parla della situazione in Siria“, ha detto Churkin. 

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