Giappone. Il premier pensa a un futuro senza nucleare

TOKYO – Sembrerebbe una svolta: Naoto Kan, il primo ministro giapponese, ha dichiarato di voler ridurre la dipendenza della nazione dall’atomo e puntare alle fonti di energia rinnovabile. E’ la presa di posizione contro l’energia nucleare più forte  presa dal governo dallo tsunami a oggi. Nonostante lo stop di 35 reattori sui 54 presenti in Giappone, il Paese ha una produzione energetica sufficiente ad affrontare la domanda estiva e anche quella invernale, ha detto Kan.

Tuttavia il premier, che adesso i sondaggi danno a un livello di apprezzamento da parte dei cittadini ridotto al 16%, non ha convinto l’opposizione, scettica sull’effettiva capacità da parte di un governo sino a ieri filonucleare di gestire le rinnovabili. E non è contenta nemmeno la potente Confindustria nipponica, che addirittura definisce “ridicola” la decisione dell’esecutivo di ritardare per ulteriori controlli la riapertura dei reattori spenti per sicurezza dopo lo tsunami: “così si blocca la stabilità dell’attività economica”.

 

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