Turchia: chiesti 10 anni per giornalisti Dundar e Gul

ISTANBUL  – Il procuratore di Istanbul ha chiesto una condanna a 10 anni di reclusione per l’ex direttore del quotidiano Cumhuriyet, Can Dundar e per il responsabile della sede di Ankara dello storico quotidiano, Erdem Gul, mentre per il deputato del partito repubblicano Chp Enis Berberoglu e’ stato chiesto l’ergastolo.

L’inchiesta che ha portato alla richiesta di condanna e’ quella relativa alla pubblicazione, avvenuta alla fine di maggio 2015, di immagini del 2012 relative il passaggio di armi attraverso il confine turco siriano dell’Hatay, al confine sud ovest del Paese, che a bordo di camion dei servizi segreti turchi erano destinate alla guerriglia siriana che si opponeva al presidente Bashar el Assad. L’accusa che ha portato alla richiesta di ergastolo per Berberoglu e’ di aver rivelato informazioni coperte da segreto militare a scopo di spionaggio con fine politico.

Per i giornalisti invece l’accusa e’ relativa la pubblicazione di immagini relative a un’operazione coperta da segreto militare. I due giornalisti e il deputato sono accusati di far parte di un’organizzazione eversiva. Secondo il procuratore, infatti, il fine ultimo della pubblicazione delle immagini era quello di colpire il governo a pochi giorni dalle elezioni del 6 giugno 2015, favorendo altri schieramenti politici sostenuti da Fetullah Gulen, imam e magnate ritenuto poi la mente del colpo di stato fallito il 15 luglio 2016. Can Dundar si trova attualmente in Germania, mentre all’udienza ha partecipato Erdem Gul, che ha voluto ricordare che la pubblicazione delle immagini “fa parte del mestiere del giornalista”, un mestiere difficile in Turchia considerando “i 140-150 colleghi attualmente detenuti sulla base dei soli articoli pubblicati”. L’unica l’unica organizzazione eversiva di cui possono essere membri lui e Dundar, ha aggiunto ironicamente, e’ “l’organizzazione eversiva dei giornalisti”. Berberoglu ha invece ribadito di essersi presentato dinanzi al giudice questa mattina “per rispetto delle istituzioni”, in veste di deputato del partito Chp, principale partito di opposizione, “che mai smettera’-á di opporsi alla deriva dittatoriale della Turchia e alla prospettiva che un solo uomo detenga tutto il potere”, con chiaro riferimento al presidente RecepTayyip Erdogan. 

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