KABUL – In Afghanistan il conflitto che si trascina da anni continua a mettere in fuga la popolazione. Da inizio anno, secondo l’Onu, sono più di 100mila gli afghani che sono stati costretti ad abbandonare le proprie case.
Secondo l’Ufficio per il coordinamento degli Affari umanitari delle Nazioni Unite (Ocha) da gennaio gli sfollati sono 103.229, un dato che segna comunque un calo del 36% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il calo è dovuto sia al fatto che molte persone potrebbero già essere fuggite dalle zone dove i combattimenti si trascinano dal 2016 sia al fatto che l’aumento della povertà costringe molte famiglie a restare nelle proprie terre per la mancanza di risorse per organizzare la ‘fuga’ verso zone più sicure. Tra gli oltre 100mila sfollati, circa il 58% sono bambini, minori di 18 anni. Nel nord del Paese, un tempo considerato relativamente calmo, ora si registra il 42% degli sfollati, mentre nel sud – considerato la culla dell’insorgenza e teatro di violenti combattimenti negli ultimi mesi – si conta il 31% delle persone messe in fuga dalle proprie case. Casi di persone sfollate sono stati documentati in 29 delle 34 province del Paese.