Tibet. E’ morto il giovane monaco che si era immolato venerdì

SHANGHAI – È morto oggi il monaco ventenne che lo scorso venerdì si era immolato dandosi fuoco a Ngaba (Aba per i cinesi, nella provincia del Sichuan).

Il monaco Lobsang Tsultrim del monastero di Kirti, è l’ennesimo di una serie di immolazioni in nome della libertà del Tibet. Lo stesso monastero di Kirti è stato già teatro di molte immolazioni. Il giovane monaco si era suicidato gridando slogan contro l’occupazione cinese del Tibet e il ritorno del Dalai Lama. Questo è avvenuto ad un anno esatto dall’immolazione di Phuntsog, un altro monaco di Kirti, il cui esempio, ad oggi, è stato seguito da 28 altri tra monaci, monache e laici.

 

Lobsang è morto, secondo quanto riferiscono associazioni che si battono per i diritti dei tibetani, ieri sera in un ospedale cinese dove era stato trasportato dalla polizia. Gli agenti hanno negato alla famiglia la possibilità di celebrare le esequie, vedendosi consegnato solo un mucchietto di cenere. Lobsang era un monaco molto studioso, secondo quanto dicono i suoi confratelli, e cugino di Norbu Damdul, ex monaco di Kirti che si era immolato il 15 ottobre 2011 ed era morto il 5 gennaio di quest’anno.

 

Come segno di solidarietà per l’immolazione e poi la morte di Lobsang, da venerdì i negozi a Ngaba resteranno chiusi.

Nella regione di Ngaba, dal 2009, si sono registrate 19 immolazioni delle 30 complessive. Di queste, si ha notizia della morte di 22 tibetani, mentre 4 sono in condizioni critiche di salute e di altri 4 non si hanno notizie.

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