Elezioni Milano. Intervista a Luciana Pellegreffi, candidata lista “Sinistra per Pisapia”

MILANO – Il clima sempre più rovente delle amministrative milanesi, sta catalizzando l’Italia intera. L’ultimo episodio avvenuto a Sky24 al termine del confronto tra i due maggiori candidati sindaco Moratti e Pisapia rivela e dimostra quanto il sindaco uscente stia giocando il tutto per tutto in una situazione evidentemente da lei stessa avvertita dall’esito incerto.

La società civile per Pisapia
Candidata della Lista “Sinistra per Pisapia” per il consiglio comunale e di zona 4, Luciana Pellegreffi 57 anni, apartitica, incensurata, racconta il clima desolato delle amministrative milanesi. Il suo slogan: “Milano deve tornare ad essere con il cuore in mano, al posto del cemento nel cuore”.
Prima ricercatrice nel settore farmaceutico, poi consulente per farmacie, è presidente dal 2007 del Com. di Quartiere Salomone, difende l’acqua pubblica, i beni comuni, e l’abitare dignitoso, sostiene la laicità dello Stato e l’etica pubblica. E’ nel Coordinamento della “Lista Civica un’Altra Provincia”, ed è iscritta a Filcams Cgil, Sicet e ANPI.

Lei rappresenta la società civile che scende in campo in difesa della cittadinanza. Milano è in subbuglio, due gironi fa l’ennesima dimostrazione di guerriglia elettorale. Reazioni a caldo?

Il misero affondo di Letizia Moratti, negli ultimi minuti della trasmissione su Sky, ha volutamente impedito a Giuliano Pisapia di commentare le falsità asserite, perché di questo si tratta. Tale comportamento è segno di disperazione e di concreta difficoltà del centro destra a mantenere la gestione di Milano.
L’insistenza successiva della Moratti a difendere l’errore commesso dichiarando che la sentenza dimostrerebbe che Pisapia frequentava terroristi e quindi non sarebbe il moderato che vuole apparire è falsa in quanto la sentenza lo scagiona completamente quale estraneo ai fatti e Milano lo sa bene. Inoltre dare del terrorista a Pisapia quale attivista politico di quegli anni equivale ad estendere la calunnia a tutti i milanesi, ed erano decine di migliaia, che in quegli anni furono attivi in politica,  studenti, lavoratori, comitati e associazioni. È pura follia, un insulto alla Milano democratica.

Lei conferma la querela di Pisapia a carico della Moratti?

La querela è in fase di allestimento per il suo iter legale.

Si sono verificate altre scorrettezze in questa campagna elettorale?
Milano è da tempo soffocata da manifesti della Moratti e della Lega in ogni spazio elettorale del comune eliminando la visibilità degli altri candidati in spregio del rispetto delle regole che il centro destra tanto demagogicamente proclama di difendere. I manifesti “via le BR dalle procure” del candidato Roberto Lassini nella lista del Pdl la dice lunga sulla correttezza e la “moderazione” dei candidati del centro destra e dell’entourage della Moratti. Il caso divenne nazionale e il Presidente della Repubblica ebbe a commentarlo  negativamente. Berlusconi consigliere in una lista a sostegno del sindaco uscente, non è credibile e dimostra la fragilità  del centro destra. Anche la scorretta trasformazione di un test elettorale locale, in nazionale per confermare l’operato di Berlusconi, certifica un governo debole. Si ripropone la politica per i soliti noti e per gli interessi personali del premier invece che per la polis.

È vero che il non gradimento dei milanesi verso la Moratti è trasversale, senza distinzione di partito?
La difficile accettazione del secondo mandato a sindaco di Letizia Moratti è sì trasversale, e deriva dalla sua cronica assenza in consiglio comunale: solo il 7% di presenza; alle molteplici promesse mai mantenute, alla disattesa risoluzione delle problematiche cittadine che degenerate hanno peggiorando le condizioni di vita dei milanesi.
Abbiamo subito la totale mancanza d’invertenti contro l’inquinamento dell’aria, la diminuzione dei servizi, la tassazione dell’Ecopas, di cui non si sa dove sono finite le entrate, poi la fallimentare gestione dell’Expo 2015, del Piano del Governo del Territorio, sempre orientato alla speculazione e al consumo del territorio, parchi compresi.
La presenza stessa della lista del Terzo Polo che ha come candidato sindaco Manfredi Palmieri, presidente uscente del consiglio comunale, eletto nel centro destra, ora in netta opposizione alla Moratti, è l’ennesima conferma del malcontento che ha generato anche presso i suoi ex sostenitori.

Come si è mossa la Lega Nord?
A mio parere la Lega è conscia che il trono Pdl traballa e sta cercando di smarcarsi per arrivare al sorpasso e battere cassa a Roma. Infatti, l’azione gretta della Moratti contro Pisapia è stata criticata anche in abito nazionali. La strategia è la stessa: silenzio e/o distacco dichiarato. A Varese, ad esempio, la Lega presenta una lista per il comune in contrapposizione al Pdl e non solo lì.

Come chiuderete la campagna elettorale?
In tutta Milano sono attive tantissime iniziative. Questa prima parte elettorale chiuderà questa sera in piazza del Duomo alle ore 21 dove si terrà un grande concerto con Roberto Vecchioni, milanese Doc. l’evento unirà le otto liste sostenitrici di Giuliano Pisapia e i cittadini che, come noi, desiderano finalmente il cambiamento di Milano.

I sondaggi preannunciano ancora un testa a testa, si avvicina il ballottaggio?
Appunto dicevo “tantissime iniziative per questa prima parte di campagna elettorale” era  questo che intendevo. Siamo pronti alla seconda parte: quella del ballottaggio! I motori sono già caldi.
Milano non può sostenere un altro minuto di gestione del centro destra che ha portato Milano da capitale morale del Paese a capitale delle mafie, da città medaglia d’oro della Resistenza a città in cui la Lega propone i mezzi pubblici divisi tra bianchi e colorati, tra milanesi e immigrati, città in cui si assegnano spazi all’estrema destra e si negano luoghi e investimenti per la cultura, le biblioteche, la costruzione di case ad affitto sociale.

Siamo alle ultime battute-ostilità, c’è sempre il timore di astensionismo, Milano andrà a votare?
Sono fiduciosa che l’astensionismo diminuirà per almeno due motivi: il coinvolgimento e l’aggregazione di cittadini che si sono attivati, anche per la prima volta, intorno alla candidatura di Pisapia è stato davvero eccezionale; oltre mille persone hanno partecipato alla formazione del programma in un processo partecipativo, davvero dal basso, mai visto a Milano. Anche la campagna “Adotta un astensionista” non è stata male! Ogni giorno le iniziative sono state e sono così tante da aver difficoltà a scegliere a quale partecipare, davvero entusiasmante.

Milano rispose a “se non ora quando?” con successo. Oggi possiamo affermare che le milanesi si propongono come la vera differenza politica?
La presenza femminile, nella lista “Sinistra per Pisapia” per il comune è il 55%, così come è alta nelle liste di zona e nelle altre liste che sostengono Pisapia sindaco. Sono donne che come me vengono da esperienze di attività sociale sul territorio o dal lavoro, da associazioni, dalla pubblica amministrazione, dalle professioni, dai partiti, ma anche donne che si avvicinano per la prima volta alla politica. In questo senso segnalo il comunicato delle “Candidate per Pisapia” in cui oltre quaranta di esse, provenienti da liste diverse, hanno firmato l’impegno a lavorare insieme dopo le elezioni per la rinascita di Milano.  Il cambiamento è già iniziato. Noi non molleremo, comunque vada.

Qualche consiglio per il voto?
Ricordo che è importante votare per il candidato sindaco Pisapia e dare la preferenza al consigliere scelto per non rischiare che Pisapia venga eletto sindaco di un consiglio in mano al centro destra. Ciò sarebbe catastrofico e potrebbe avvenire nel caso di voto disgiunto cioè Sindaco Pisapia e preferenza ad un consigliere di altra lista.

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