Arresto di Strauss-Kahn. E’ stato un complotto?

PARIGI – Francia stupefatta dopo l’arresto di Strauss-Kahn, l’uomo che stando ai sondaggi sarebbe diventato facilmente il prossimo presidente della Repubblica.

Le reazioni politiche francesi non si sono fatte attendere: “Il direttore generale del Fondo monetario internazionale (FMI), Dominique Strauss-Kahn, e’ definitivamente screditato come candidato alla massima carica dello stato francese dopo l’arresto negli Stati Uniti per aggressione sessuale e tentativo di stupro”. Queste le parole di Marine Le Pen, presidente del Fronte nazionale, estrema destra. “I fatti che sono rimproverati a Dominique Strauss-Kahn – ha aggiunto la Le Pen – se saranno confermati, sono di un’enorme gravita’.
“Tutto resta da verificare. Comunque e’ uno shock” ha dichiarato  Segolene Royal, possibile sfidante di Strauss-Kahn alle primarie socialiste. “Dominique ha diritto come tutti i cittadini alla presunzione d’innocenza fin quando i fatti non saranno dimostrati – ha continuato la Royal – ma il mio pensiero va in questo momento alla sua famiglia, ai suoi cari e anche all’uomo che sta affrontando questa prova”.
“Sarebbe indecente costruire un feuilleton – ha chiosato – non e’ il momento di commentare le conseguenze di questo caso sulla politica interna”.

Ha voluto dire la sua anche Jacques Attali, ex consigliere del defunto presidente socialista Francois Mitterand: “Strauss-Kahn non potra’ essere candidato alle primarie del Partito socialista, ne’ rimanere alla testa del Fondo monetario internazionale (Fmi) dopo le accuse di aggressione sessuale e tentato stupro. Non penso che sara’ candidato alle presidenziali; avremo una candidatura di Martine Aubry contro Francois Hollande”.
Attali spiega: “dice di essere innocente e puo’ tranquillamente esserlo. Ma non potra’ essere candidato alle primarie, ne’ restare al Fmi che gli togliera’ l’immunita”‘. E alla fine fa un’allusione pesante: “C’è inoltre la possibilita’ di una macchinazione di cui potrebbe essere stato vittima Strauss-Kahn. Faccio notare che il direttore si trovava in un hotel della catena francese Sofitel”.

 

Attali in realtà non è il solo a considerare la tesi del complotto. Nel web si è creata infatti una guerra a colpi di post, tra chi attacca pesantemente Strauss-Kahn e chi lo difende, tirando in ballo una cospirazione ordita da chi può trarre benefici dallo scandalo. Nei commenti ai giornali statunitensi, i primi ad aver dato la notizia dell’arresto, si leggono quindi dichiarazioni velenose contro un uomo di potere schiavo del sesso, colpevole di condurre una vita spendacciona e assai viziosa; di aver tradito le mogli (adulteri che lui stesso ha dovuto ammettere); e, soprattutto di aver lasciato molti oggetti personali nella sua camera d’albergo del Sofitel. Prova questa, stando a forcaioli, di chiara colpevolezza: lo stupratore aveva fretta di fuggire ed è andato in aeroporto senza prendere le sue cose. Altri post, invece, anche su facebook e twitter, fanno notare che Strauss-Kahn era dato facile vincitore delle primarie socialiste ma soprattutto delle presidenziali. E quindi fanno insinuazioni sul possibile ruolo nella vicenda di Nicolas Sarkozy. Inoltre, i cospirazionisti sottolineano come una mente brillante, come tutti ammettevano, seppur schiava del sesso, come tutti sapevano, ben difficilmente si lascerebbe andare ad atti così selvaggi in un albergo di lusso, il giorno prima di un colloquio importante con la Merkel, in piena campagna elettorale per diventare primo cittadino di Francia. La faccenda sembra destinata a far discutere ancora a lungo.

 

 

 

 

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