Attentato a Brindisi. Esplosione davanti a scuola. Morta 1 studentessa. LA DIRETTA

ORE 16,23 – Il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, ha lasciato poco fa la prefettura di Brindisi al termine della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Il magistrato non ha fatto dichiarazioni.


ORE 16,22 – “Ho visto alcune delle persone ferite, ho parlato con i famigliari. Le ragazze lottano, ci sono ferite pesanti e penso che ci sono ferite dell’anima inguaribili. Penso che dobbiamo chiedere tempestività nella definizione dell’identikit del colpevole o dei colpevoli». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, dopo aver parlato con i famigliari delle ragazze colpite dall’attentato e con alcune delle studentesse ferite. «Hanno commesso – secondo Vendola – un atto due volte grave, è grave trasgredire al comandamento biblico del non uccidere, con i figli è proprio un atto di sacrilegio bestiale». È un atto mafioso? – è stato chiesto a Vendola – «Ci sono molti argomenti – ha detto Vendola – che avvalorano questa ipotesi. Io penso che dobbiamo attendere con pazienza che le autorità preposte ricostruiscano il mosaico».  

 

ORE 15,42 – Il direttore sanitario dell’Asl Brindisi, Graziella Di Bella, nel bollettino medico informa ancora che un’altra delle pazienti ricoverate è stata sottoposta ad intervento chirurgico da parte degli ortopedici e dei chirurghi plastici «in quanto presenta ustioni, perdita di sostanza e fratture». Le sue condizioni «sono gravi ma stabili». Un’altra paziente – rende noto la dott.ssa Di Bella – è attualmente in sala operatoria «in quanto sottoposta ad intervento di toilette chirurgica per ferite profonde agli arti inferiori». «Per il resto dei pazienti – conclude il direttore sanitario – si confermano le notizie diffuse attraverso il precedente bollettino».


ORE 15,19 –  Bollettino medico. Il bilancio: Una vittima, cinque studentesse ricoverate, di cui una gravissima ed un’altra grave, e cinque dimissioni: è questo il bollettino diramato dall’ospedale Perrino e dalla Asl di Brindisi. La vittima è Melissa Bassi che è deceduta al pronto soccorso. Delle ragazze ferite, la più grave resta la 15enne, Veronica Capodieci, in prognosi riservata e ricoverata in rianimazione, già sottoposta ad intervento di chirurgia toracica ed ancora in sala operatoria. Altre due pazienti sono dichiarate in prognosi riservata e sono ricoverate al Centro Grandi Ustioni. Di queste una è in condizioni serie ed è sottoposta ad intervento chirurgico mentre l’altra è in condizioni stazionarie ma ha il corpo ustionato per il 40%. Inoltre ci sono altre due studentesse ricoverate in Chirurgia plastica, una con ferite alle gambe da avviare in sala operatoria ed un’altra con ustioni di primo e secondo grado sul 20 per cento del corpo. Infine cinque pazienti sono stati dimessi. Si tratta sia di studenti che di cittadini. Due hanno fatto ricorso alle cure per otalgia a seguito dell’esplosione ed altri tre avevano reazioni ansiose a seguito dell’evento.


15,01 – Sospesa in tutta Italia la Notte dei Musei prevista per questa sera. Lo ha deciso il ministro dei beni culturali Lorenzo Ornaghi in seguito all’attentato di Brindisi.


ORE 14,49 – Il Presidente del Consiglio Mario Monti ha disposto l’esposizione delle bandiere a mezz’asta per oggi e per i prossimi tre giorni e ha espresso telefonicamente al sindaco di Brindisi Cosimo Consales e al Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola solidarietà e cordoglio con la preghiera di trasmettere tali sentimenti ai giovani e alle famiglie colpiti così duramente dal vile atto omicida. È quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.


ORE 14,30 – «Dai primi elementi indiziari raccolti sembra che l’attentato di Brindisi sia di origine mafiosa». Lo ha detto il procuratore di Palermo, Francesco Messineo, intervistato dal Tg3 Sicilia. «Se fosse così nessuno si farà intimidire, nè magistrati, nè forze dell’ordine, nè società civile. Ognuno di noi continuerà a fare il nostro dovere, come sempre».

 

ORE 14,20 – Il timer trovato nei pressi della scuola ‘Morvillo Falconè era bloccato –  secondo indiscrezioni –  sulle 7.55 ma l’esplosione dell’ordigno rudimentale è avvenuto intorno alle 7.45. Sul luogo dell’attentato sono ancora in corso i rilievi da parte della polizia scientifica. A breve comincerà in Prefettura una riunione del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico al quale è prevista la partecipazione del procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, che sta raggiungendo Brindisi.


ORE 14,10 – «Qualunque sia la matrice della terribile tragedia di Brindisi, oggi l’Italia piange». Questo è il commento di Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone e cognata di Francesca Morvillo, il magistrato che ha dato il nome alla scuola colpita oggi in Puglia. «Sono sgomenta, provo dolore.

E provo la stessa sensazione di venti anni fa. È come se avessero ucciso di nuovo Giovanni e Francesca -ha detto ancora Maria Falcone- è terribile quello che è successo. Posso solo provare dolore e sdegno». Ma Maria Falcone non nasconde di suoi dubbi sulla matrice mafiosa dell’esplosione di Brindisi. «Non sono un’investigatore -ha detto la sorella del giudice ucciso a Capaci- però fin dal primo momento ho dubitato della pista investigativa mafiosa, posso ovviamente sbagliarmi. È ancora troppo presto per sapere quello che è accaduto, ma per come abbiamo conosciuto la mafia non penso sia stata il mandante di questo eccidio». Mafia Falcone è convinta che oggi «si sono voluti colpire i giovani, perchè il dolore per la perdita di un figlio è il dolore più grande che si possa provare. Ed è simbolico che sia stata colpita una scuola di giovani».


ORE 14,09 –  “Non c’è dubbio che la crisi della politica, la mancanza di leadership e credibilità nelle istituzioni e delle istituzioni sta facendo alzare la testa a delinquenti più che mai incalliti, per appropriarsi del bene pubblico e delle istituzioni.

È questa la ragione vera per cui bisogna ridare le istituzioni in mano a persone che sanno operare non solo con capacità e competenza, ma con le mani pulite, per far capire che il delitto non paga». Lo ha detto a Lanciano il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, commentando l’attentato di Brindisi a margine della sua partecipazione a un incontro con gli studenti di una scuola superiore. «Continuiamo ad avere in Parlamento persone colpite da mandati di cattura che si danno l’autorizzazione a non farsi arrestare, così ognuno si sente sempre più impunito. Il futuro si guadagna con il cambio generazionale di tutta la classe dirigente, culturale, imprenditoriale, economica e finanziaria. Per queste ragioni il futuro di costruisce con i giovani e con chi va a scuola. Colpire i ragazzi vuol dire colpire lo Stato democratico del nostro Paese».

ORE 13,54 – Sarebbero i resti di un timer  e non di un telecomando comi si vociferava inizialmente, quelli rinvenuti dagli investigatori nei pressi della scuola ‘Morvillo Falconè poco distante da dove è avvenuto l’attentato dinamitardo che ha provocato la morte di una studentessa. 

 

ORE 13,26 – Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, commentando l’attentato di Brindisi, rinnova l’appello «alla vigilanza e al fermo e concorde contrasto nei confronti di ogni focolaio di violenza eversiva».


ORE 13,21 – Immediata la risposta degli studenti all’attentato che ha colpito la scuola di Brindisi. In tutta Italia sono stati organizzati sit-in davanti alla sede del comune mentre nella Capitale l’appuntamento è alle 18.30 al Pantheon. «Tutti gli studenti – annunciano la Rete degli Studenti e l’Udu – scenderanno nelle piazze con un fazzoletto bianco in mano in segno di solidarietà per le vittime dell’attentato a Brindisi».


ORE 13,18 – «La pista a sfondo mafioso, al momento, mi appare come la più attendibile. Lo dico per il luogo e la tempistica con cui è avvenuto: la scuola intitolata a Francesca Morvillo e la giornata di commemorazione delle stragi mafiose mi fanno pensare a questo». Lo ha detto Alfredo Morvillo, procuratore a Termini Imerese e fratello di Francesca Morvillo, la moglie di Giovanni Falcone uccisa nella strage di Capaci. La scuola di Brindisi, di fronte alla quale questa mattina sono scoppiati due ordigni, è intitolata sia a Falcone sia alla moglie Francesca Morvillo. Il procuratore Morvillo ha partecipato oggi a Prato alla cerimonia di commemorazione delle stragi mafiose che uccisero Falcone e Borsellino. «Naturalmente gli investigatori e tutti noi che facciamo questo mestiere – ha chiarito Morvillo – siamo abituati ad indagare su tutte le ipotesi, senza tralasciare alcuna pista».


ORE 13,14 – Forse è stato trovato il telecomando che ha azionato l’ordigno.   La notizia – non confermata da fonti ufficiali – circola insistentemente nell’ospedale Perrino di Brindisi.

 

ORE 13,05 –   “Giornata orribile. Uccidono ragazzi. Ora dobbiamo capire chi è il nemico che abbiamo di fronte”, dice il governatore della Puglia, Nichi Vendola, che sottolinea l’urgenza di “dare una risposta forte e chiara ai barbari”. Agli assassini “dobbiamo poter dire”, aggiunge Vendola, che “la coscienza civile” di “tutta Italia li manderà all’inferno”. Il governatore della Puglia, dice che “a Brindisi è in corso un corpo a corpo contro la Sacra Corona Unita“. E ricorda che sono stati “sequestrati beni e terreni”.


ORE 13,00 – Permangono gravissime le condizioni dell’altra studentessa Veronica Capodieci. La ragazza ha riportato pesanti traumi da scoppio ed è in sala operatoria all’ospedale Perrino per una delicata operazione chirurgica. Come lei ci sono altre due studentesse in prognosi riservata.

Sono ricoverate al Centro grandi ustioni per le ferite riportate nello scoppio. Una delle due è in sala operatoria. Ferite anche altre due studentesse che necessitano di interventi di chirurgia plastica ma non sono considerate gravi. All’ospedale si sono presentati anche studentesse e cittadini in stato di agitazione e ansia o con problemi alle orecchie a seguito della deflagrazione. È quanto risulta da un primo bilancio dei feriti in emergenza.


ORE 12,56 –  Gli ordigni all’istituto Falcone di Brindisi hanno aperto una ferita «in tutto il Paese» ed è stata «colpita al cuore una scuola che portava avanti progetti di legalità». Don Luigi Ciotti, il fondatore di Libera, sta raggiungendo Brindisi per unirsi alla carovana della legalità che oggi farà tappa nella città, passando vicino ai terreni confiscati alla mafia.

Una coincidenza che da più parti non è stata ritenuta casuale. «La nostra battaglia per la legalità continua il suo cammino – dice don Ciotti – . Certamente questo è un momento di dolore ma anche molto delicato nel quale occorre cautela. Definire subito l’attentato di stampo mafioso non è prudente, può essere il gesto di un folle». Al di là della matrice dell’attentato, don Ciotti riflette sul luogo oggetto dell’attacco: «ha perso la vita una ragazza, sono stati feriti altri ragazzi di una scuola per cui ci si devono porre grandi interrogativi. È stata colpita al cuore una scuola che portava avanti progetti di legalità». Per don Ciotti, gli ordigni alla scuola aprono una «ferita al Paese intero perchè colpire al cuore questi progetti significa colpire ciascuno di noi». Il suo pensiero va alla Puglia «terra – registra- dove ci sono diverse forme di criminalità. La regione però ha sempre reagito alle varie forme di illegalità».

 

ORE 12,51 –  Per iniziativa del Comune e della Provincia di Brindisi stasera alle 18 in Piazza Vittoria si terrà una manifestazione contro l’attentato di stamane.  «Dobbiamo testimoniare – ha detto il sindaco, Mimmo Consales, parlando ad un gruppo di cittadini vicino al luogo dell’ attentato, con al fianco il presidente della Provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese – che questa è una città sana, democratica, che nulla ha a che fare con la criminalità organizzata e il terrorismo. Non è ancora chiara la matrice dell’attentato. Ora bisogna solo pensare alla salute di questi ragazzi e pregare per loro. Noi non ci piegheremo di fronte a nessun atto criminale».


ORE 12,49 – Il direttore generale della Asl di Brindisi Paola Ciannamea ha spiegato che Veronica Capodieci è ancora in sala operatoria: «È già stata sottoposta ad intervento chirurgico toracico – ha detto – e ora stanno completando i chirurghi plastici». La notizia della morte – che circolava con insistenza in città – era stata confermata ai giornalisti da un dirigente della polizia.


ORE 12,39 – Sarebbe ancora viva Veronica Capodieci, la ragazzina di appena 16 anni, che sembrava essere la seconda vittima dell’attentato a Brindisi. Ne dà notizia la direzione sanitaria dell’ospedale, spiegando che le condizioni di Veronica rimangono gravissime ma sono stabili.


ORE 12,36 – Un medico dell’ospedale Perrino di Brindisi smentisce la notizia della morte di Veronica Capodieci. Sembra che la ragazza sia in condizioni gravissime, ma stabili. 


ORE 12,30 – Hanno raggiunto l’ospedale a piccoli gruppi, in lacrime, le studentesse dell’Istituto ‘Morvillo Falconè. Appena entrate nel nosocomio si abbracciano tra loro, sostenute dalle insegnanti che pure stanno cercando di dare il loro aiuto in questo difficile momento. Le studentesse non vogliono parlare con i giornalisti, assiepati davanti all’ingresso perchè a loro è stato vietato di entrare, e raggiungono le amiche che sono già su, nei corridoi adiacenti alle camere dove si trovano le compagne di scuola ferite meno gravemente. 


ORE 12,14 – Sul luogo dell’attentato sono al lavoro i tecnici della polizia scientifica e i vigili del fuoco. L’area adiacente l’ingresso della scuola è piena di detriti mentre la zona è stata transennata per almeno 200 metri. Sul luogo dell’attentato è ben visibile la macchia nera sulla parete di recinzione della scuola, laddove dovrebbe essere l’ordigno. I detriti sono volati anche a decine di metri di distanza dal luogo dell’esplosione. Il fondo di una bombola di gas è volato a circa 50 metri di distanza sfiorando una Fiat Punto che stava transitando vicino alla scuola, mentre un pezzo di insegna di un esercizio commerciale è stato trovato a 250 metri di distanza. La gente che abita nelle vicinanze della scuola afferma di aver udito distintamente più botti in rapidissima successione.


ORE 12,08 – Un presidio davanti all’albero Falcone in via Notarbartolo a Palermo alle 16 e una fiaccolata davanti alla scuola intitolata sempre al giudice ucciso nella strage di Capaci per questa sera alle 20.

Sono due delle iniziative organizzate, in queste ore, attraverso Twitter e Facebook dai palermitani che in questo modo vogliono non solo ricordare la vittima della tragedia di Brindisi ma anche dire «no» alla violenza. Altre iniziative sono in corso di organizzazione.


ORE 12,07 – Nulla è escluso, ma in queste ore le indagini puntano sulla «pista mafiosa». Lo dicono all’Adnkronos fonti qualificate di intelligence, in merito all’attentato alla scuola di Brindisi. «In un momento di grande difficoltà del sistema -si fa notare- le organizzazioni criminali vogliono far sentire la loro forza sul territorio ». «È la prima volta che viene colpita una scuola», è l’analisi degli 007, probabilmente «unsegnale che loro, i criminali, ci sono ancora». Dal mondo dei giovani e dell’istruzione, si sottolinea infatti, «sono nati i veri, grandi movimenti di orgoglio e di lotta contro la passività delle generazioni precedentì.


ORE 12,05 – L’attentato di Brindisi è «un fatto anomalo e complesso che desta grande preoccupazione, oltre che grande dolore perchè ha colpito giovani vite». Lo ha detto a Sky il ministro dell’interno Anna Maria Cancellieri. «Potremo dire qualcosa in più – ha agiunto – quando avremo individuato uno o due filoni d’indagine».

 

Veronica Capodieci
Veronica Capodieci
ORE 12,00 – Si chiamava Veronica Capodieci la seconda ragazza morta per l’attentato alla scuola. E’ morta in ospedale  per le gravissime ferite riportate. Melissa Bassi e Veronica, enrambe di Mesagne, erano amiche e frequentavano  l’istituto di moda e servizi sociali “Morvillo Falcone” di Brindisi.

(Nella foto Veronica Capodieci)


ORE 11,56 – “È stato tutto di una violenza inaudita. Preparare un botto di questo tipo può essere stato preparato solo da chi ha le conoscenze per farlo”. Lo ha detto il preside dell’Istituto professionale Morvillo-Falcone di Brindisi, Angelo Rampino, che si è recato all’ospedale Perrino per far visita alle ragazze ferite.


ORE 11,54 –  «Dirlo adesso sarebbe superficiale, non abbiamo elementi per dire con certezza» che si tratta di un attentato di mafia. «Stiamo lavorando a fondo e prima di dire qualcosa vogliamo essere molto attenti e molto equilibrati». Lo dice il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri

 

ORE 11,52 –   Sono tre, secondo i primi accertamenti degli investigatori, le bombole di gas utilizzate nell’attentato.


ORE 11,48 – L’obiettivo era sicuramente la scuola. Gli inquirenti stanno battendo tutte le piste, ma  la pista mafiosa è la più accreditata.  Qualche giorno fa un’operazione della Polizia a Mesagne, ha smantellato un’organizzazione mafiosa legata alla Sacra Corona Unita. Intanto continuano le perquisizioni in casa di noti pregiudicati della zona e si controllano i loro alibi delle ultime ore.


ORE 11,46 – Ill presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, informato dal ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, del primo angoscioso bilancio dell’esplosione, sta seguendo gli sviluppi delle indagini con apprensione e partecipe vicinanza ai familiari delle vittime, ai feriti e all’intera collettività brindisina. Lo si legge in una nota dell’ufficio stampa del Quirinale.

 

ORE 11,45 – Le tappe della Carovana antimafia programmate per questa mattina in provincia di Lecce sono annullate. Andremo tutti a Brindisi ha annunciato la Cgil della provincia di Lecce. “Siamo sconvolti e costernati – è scritto in un comunicato del sindacato – per il gravissimo fatto avvenuto a Brindisi questa mattina. Non possiamo che esprime sconcerto e dolore, in questo momento drammatico, e vicinanza alle famiglie dei ragazzi colpiti, agli studenti, agli insegnanti, ai lavoratori della scuola, alla città di Brindisi, in attesa che le indagini possano individuare le responsabilità di questo incredibile atto di intimidazione”.


11,32 – E’ morta anche la seconda studentessa colpita dall’ordigno  di stamane davanti all’istituto Morvillo-Falcone di Brindisi. 

 

11,28 – «È un attentato bestiale. Mi ha inviato sul posto il ministro dell’Interno Cancellieri e il Capo della Polizia Manganelli, ai quali riferirò immediatamente: vogliamo fare subito chiarezza e verità». Lo dice  l prefetto Francesco Cirillo, vicecapo della Polizia, inviato a Brindisi dopo l’attentato. “C’è grande dolore per la morte della ragazza e per i feriti dell’espolosione. Gli studenti sono la speranza, non si può morire così…”. Con il direttore centrale della Polizia Criminale, i vertici del Servizio Centrale Operativo, andranno immediatamente ad affiancare un pool di investigatori già presenti sul posto.

 

Melissa Bassi, la 16enne di Mesagne decedutaORE 11,25 – “Nel condannare senza appello l’infame atto mafioso, che è costato la vita ad una studentessa di 16 anni, abbiamo invitato i nostri rappresentanti e gli studenti nelle scuole a incrociare le braccia per alcuni minuti durante la ricreazione, in solidarietà con gli studenti colpiti e per dire un chiaro no ad ogni intimidazione mafiosa”. E’ quanto ha comunicato   il collettivo Senza Tregua, organizzazione studentesca romana dopo aver appreso la tragica notizia.

(nella foto Melissa Bassi)

ORE 11,11 – Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza stanno facendo perquisizioni nelle abitazione di noti pregiudicati della città e stanno controllando i loro alibi riguardo ai movimenti delle ultime ore.


ORE 10,52 – L’ordigno esploso davanti all’ istituto Morvillo-Falcone potrebbe essere collegato a una serie di episodi avvenuti nella zona nei giorni scorsi. È una delle ipotesi che si sta facendo strada tra gli investigatori che stanno cercando di capire la matrice dell’esplosione. Tra gli episodi all’attenzione degli investigatori c’è, innanzitutto, un attentato avvenuto nella notte tra l’1 e il 2 maggio a Mesagne (Brindisi) ai danni del presidente della locale associazione antiracket, Fabio Marini. L’auto di Marini venne completamente distrutta da un ordigno e ora gli investigatori vogliono capire se ci sono similitudini tra quell’ordigno e le bombole di gas esplose davanti alla scuola. Qualche giorno dopo, la notte tra l’8 e il 9 di maggio, sempre a Mesagne, un’operazione della polizia ha portato all’ arresto di 16 persone accusate a vario titolo di associazione a delinquere con finalità mafiose, droga ed estorsione. Un’ operazione contro esponenti della sacra corona unita e che si è in parte anche basata sulle dichiarazioni di un pentito. Gli investigatori vogliono quindi capire se vi possa essere un collegamento.


 

ORE 10,45 – La ragazza morta si chiamava Melissa Bassi, aveva 16 anni ed era nata a Mesagne. È di Mesagne e ha anche lei 16 anni, la ragazza che era vicino a Melissa al momento dell’esplosione e come lei è stata investita in pieno dallo scoppio: attualmente i medici dell’ ospedale Perrino la sottopongono a un intervento chirurgico, essendo le sue condizioni gravissime.


Le foto di Melissa Bassi, la ragazza di 16 anni rimasta uccisa dall’attentato

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Le foto

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BRINDISI – Un ordigno è esploso questa mattina davanti  all’Istituto professionale per i servizi sociali ‘Falcone-Morvillo’ di Brindisi.

La deflagrazione ha provocato la morte di una ragazza originaria di Mesagne che aveva appena 16 anni. Una sua coetanea versa invece in gravissime condizioni con traumi toraco-addominali e ustioni su gran parte del corpo. Al momento si trova in sala operatoria.
Altri cinque studenti sono rimasti feriti, due soli hanno ferite di lieve entità e se la caveranno – pare – con poco. Gli altri tre – a quanto si apprende – avrebbero riportato ustioni del 40%, e uno di loro avrebbe subito fratture e gravissimi danni agli arti inferiori.

L’esplosione è avvenuta in via Galanti, non lontano dal tribunale. Secondo quanto si è saputo finora, il cassonetto per la raccolta differenziata solitamente non si trovava davanti alla scuola ma era un po’ più lontano. Gli investigatori, pertanto, ipotizzano che sia stato volutamente spostato davanti all’istituto professionale. L’ordigno esploso – sempre secondo le prime notizie – sarebbe di notevole potenza. 

Sarebbe composto da due bombole di gas collegate tra loro. Gli investigatori, secondo quanto si apprende, non hanno pero’ ancora stabilito il tipo di innesco che ha dato il via all’esplosione.

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