Michaela Biancofiore (Pdl): “Borse euforiche per Berlusconi”. Subito dopo, il crollo

ROMA – Non deve essere un tipo fortunato Michaela Biancofiore o perlomeno troppo spesso parla quando farebbe meglio a rimanere in silenzio. Un lancio di agenzia dell’Ansa delle ore 10,10 di questa mattina riferisce di sue dichiarazioni trionfanti: “L’apertura della borsa di Milano con un più 1,79 per cento, borsa con il maggior rialzo in Europa, l’indomani del discorso del presidente Berlusconi sull’economia auspico spinga al pudore delle scuse i vari Bersani, Di Pietro, Bindi, Franceschini che si erano spesi nell’augurare al Paese del presidente del Consiglio ogni sorta di sciagura e nefandezza”. In effetti l’apertura di Piazza affari aveva segnato positivamente il corso dei titoli e la Michaela aveva insistito: “I mercati hanno dimostrato oggi di avere una fiducia di ferro nel governo Berlusconi pur non avendo mancato la maggioranza di sottolineare che non sono loro a fare i governi ma i cittadini. Che oggi ancora una volta possono tornare ad essere orgogliosi della salda guida offerta con generosità e fermezza da Silvio Berlusconi. Da oggi più che mai è il momento di ricominciare a dire, coralmente, Forza Italia io come Giancarlo Galan e Antonio Martino, tornerò a mettermi la spilletta del movimento rivoluzionario di Silvio Berlusconi”.

A parte il riferimento al “movimento rivoluzionario” che potrebbe arrecare danni da riso irrefrenabile a più di una vescica, la frettolosa aficionados berlusconiana avrebbe forse fatto meglio ad attendere qualche ora in più, almeno fino al primo pomeriggio, quando l’indice Ftse segnava una perdita superiore al 3%, che si sarebbe riassorbita, in parte, soltanto dopo l’annuncio della Bce relativo all’acquisto di titoli di Stato italiani, per poi nuovamente crollare in chiusura a -3,5%. E pensare che la Biancofore ha invitato, nella incauta dichiarazione mattutina, i leader dell’opposizione a “chiedere scusa” al suo premier. Forse sarebbe il caso che l’onorevole Biancofiore consultasse più spesso le lancette del suo orologio prima di consegnare le sue note all’Ansa.

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