ROMA – A pochissime ore dal giorno del ricordo del più terrificante attentato compiuto in suolo americano, l’esperto giornalista Franco Fracassi con il suo libro sul piano terroristico dell’11 settembre svela un’operazione segreta che dà il nome alla sua opera: “Piano Bojinka”.
L’inchiesta giornalistica dell’autore parte da lontano nel tempo e nello spazio, e precisamente dal 12 luglio del 1994 a Manila, dove in un’irruzione della polizia locale in un edifico ospitante il covo segreto di alcuni estremisti islamici vengono ritrovati dei documenti sconcertanti, che fanno parte di un catastrofico piano denominato ‘Bojinka’.
Gli Stati Uniti tenuti sotto controllo e studiati nei minimi particolari, il tutto documentato con foto, disegni minuziosi, e report particolareggiati. Un piano ben congegnato e confezionato per colpire il paese più potente del mondo con aerei di linea lanciati contro il palazzi simbolo dell’economia americana di ben 11 città.
Il libro parla poi di un dispaccio confidenziale della Commissione del Congresso americano datato 1996 e inviato a tutte le agenzie governative per metterle a conoscenza di questo fantascientifico progetto terroristico ideato da un’ancora poco nota organizzazione terroristica denominata Al Qaida.
Ipotesi di complotto, intrecci misteriosi tra gli attentatori e gli stessi servizi segreti o meglio di una parte di essi la Cia, addestramento al volo presso basi utilizzate dall’intelligence a stelle e strisce per i suoi voli top secret. Questi fatti e tanto altro ancora sono i pezzi di un gigantesco e forse incomponibile mosaico che sette anni d’inchiesta provano a ricomporre in questo libro.
Purtroppo conosciamo tutti il tragico epilogo di questa sanguinosa spy story che è costata la vita a più di 3.000 persone; domenica il mondo per un giorno o forse meno smetterà di pensare alla borsa e renderà omaggio alle vittime di quell’indimenticabile giorno di 10 anni fa.