Privilegi vaticani? Diamoci un taglio

ROMA – Come avevamo già scritto sulle pagine di Dazebao News, lo Stato italiano devolve, in vari modi e con vari trucchi, allo Stato vaticano un cifra superiore agli 8 miliardi di euro, e questo ogni anno.

Alla nostra sinistra, con il cattocomunista Nichi Vendola in testa, non gli passa neppure lontanamente nel cervello di opporsi all’esborso di questa valanga di euro che va, per esempio, a rimpinguare Scuole private  ed Università private vaticane, mentre alle Scuole pubbliche italiane e alle Università pubbliche vengono tolti anche i soldi per la carta igienica.

La nostra sinistra ha deciso di perdere tutti i treni della credibilità politica, come fece con la sua assenza nella raccolta delle firme per il referendum sull’acqua e il nucleare.

Perché, e diciamocelo francamente, questa sinistra, da quando ha deciso di far parte di questo sistema, capitalistico e teocratico, non ha nessuna intenzione di cercare di essere di sinistra con tutto ciò che ne consegue, vale a dire la difesa dei diritti civili e delle categorie meno privilegiate. Una ennesima prova l’ha data Bersani quando sabato scorso ha chiuso in anticipo la Festa nazionale del Pd per andare la domenica mattina ad Ancona a messa da Ratzinger. In questa messa, dagli accenti medioevali, la crisi italiana viene descritta come punizione divina o opera del demonio: “Padre santo, invochiamo la sua benedizione per l’Italia che attraversa un delicato momento sociale ed economico», così ha salutato il pastore tedesco il cardinale Angelo Bagnasco. Sembrava di stare a Cuzco, sulle Ande peruviane dove, in caso di pericolo sismico il popolo chiede ancora al vescovo il permesso di far uscire un crocefisso chiamato  El Senor de los Temblores, Il Signore dei terremoti, perché credono che questo idolo, che sfiora il paganesimo, abbia il potere di pacificare la terra scossa dal tellurismo.

E se Bersani e la Bindi si prostrano davanti alla richiesta metafisica di Bagnasco significa che essi credono che i problemi dell’Italia possano essere risolti in mente dei, che parla attraverso le benedizioni del papa.

E chissenefrega se alla messa di domenica ci sono andati anche i cattolici di destra. Quelli sono dichiaratamente per lo sfruttamento dei poveri e per i privilegi dei ricchi, e non ne fanno certo mistero, ma i dirigenti dei partiti che si dichiarano di sinistra no. Non lo devono fare, non lo possono fare perché altrimenti negano l’essenza della sinistra, perché altrimenti non sono di sinistra.

Qualcosa di sinistra invece lo sta facendo il Partito radicale il quale si ribella – e una sana ribellione è sempre di sinistra – a questo stato di cose che, soprattutto in regime di crisi economica, non solo non può essere accettata, ma neppure pensata.
In un’intervista di Paolo Izzo apparsa ieri su Cronache Laiche, il Segretario radicale Mario Staderini, parlando di questa manifestazione per chiedere una riforma totale dei rapporti con lo Stato vaticano, così si è espresso: “Non è solo un fatto simbolico, perché da una parte si tratterebbe di miliardi di euro da risparmiare e dall’altra di vere e proprie riforme: dalla parte dei partiti, per renderli più vicini alle persone, da quella delle chiese, per evitare svolte autoritarie al loro interno, ma anche per evitare che le loro interferenze nella vita sociale trasformino molto spesso il peccato in reato e viceversa, come nel caso della pedofilia” e aggiungeremmo come nel caso dell’aborto che i cattolici vogliono che venga trattato alla stessa stregua dell’assassinio, e quindi non come un ‘peccato’, relegato alla sfera etica individuale, ma come reato contro la persona.

E la sinistra è ora che si svegli e corregga tutti gli errori storici che hanno condizionato la libera laicità dello Stato italiano nel dopoguerra, dalla svolta di Salerno del ’44, voluta da Stalin ed eseguita da Togliatti, alla volontà di un compromesso storico, voluto da Berlinguer, con la Democrazia cristiana, che di fatto riaprì le porte della sinistra ai cattolici snaturando così l’essenza stessa dell’ex Partito comunista.
Per tutto questo, e anche per dare un segnale alla sinistra in piena metafisica, domani è necessario andare compatti alla manifestazione che chiede di abolire i privilegi iniqui accordati dallo Stato fascista allo Stato vaticano nel ’29, ribaditi da Craxi e da quasi tutti i governi dopo di lui. Libera Chiesa in libero Stato …vaticano.

L’appuntamento è a  Roma alle ore 14.30 in  piazza di Porta Pia. “Vaticano paga tu”, recita lo slogan scelto per questa iniziativa alla quale hanno già aderito l’Associazione Certi Diritti, Italia Laica, Uaar, Cronache Laiche, Associazione ‘Giordano Bruno’, Pagina fb di Agorà, Insomma una protesta in piena regola per dire basta ai Patti Lateranensi e al nuovo Concordato del 1984 e soprattutto ai privilegi economici e all’interferenza politica del Vaticano.

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