La Camera respinge la sfiducia a Romano. Clima incandescente da rivolta

ROMA – Come si prevedeva la Camera ha bocciato la mozione di sfiducia dell’opposizione contro Saverio Romano, ministro per le Politiche agricole  indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, con 315 voti a favore e 294 contrari.

I deputati radicali eletti nelle liste del Pd annunciano di non partecipare al voto e gridano uno per uno nell’aula della Camera: “Amnistia!,amnistia!” Al voto non hanno partecipato 19 deputati:   2 di Fli (Tremaglia e Buonfiglio), 7 del Pd (6 Radicali più Marianna Madia che è diventata mamma), 6 del Pdl, 1 dell’Udc. Tra gli assenti anche Calogero Mannino (Mpa), Roberto Commercio e Antonio Gaglione del gruppo Misto.

La discussione e il voto sulla sfiducia si sono svolti in un clima rovente, da circo equestre impazzito. Urla, interruzioni e manifesti di protesta piovono su buona parte del dibattito. Quando vota Berlusconi partono dei fischi dai banchi dell’opposizione, menter da quelli del centrodestra si levano applausi verso il presidente del Consiglio. Insomma è guerra tra maggioranza e opposizione.  Alla fine la situazione degenera e per un pelo non viene sfiorata la rissa fisica tra  i deputati leghisti e quelli di Futuro e libertà. Ennesima dimostrazione del comportamento ineccepibile di chi siede negli alti scranni della politica italiana.  Le opposizioni attaccano alla Camera Romano, confermando il sì alla mozione di sfiducia al ministro. Soro (Pd) insorge:”Chiediamo di allotanare l’ombra della mafia dal governo della Repubblica”. Critica la Lega: il Carroccio vota “in contrasto con la legalità” , mentre  Adornato (Udc) attacca la Lega: “Ieri avete salvato un Milanese,oggi un Romano,forse questa è la vostra idea di unità nazionale”. Pure Granata (Fli) critica il Carroccio: “Come fa la Lega ad appoggiare un ministro su cui anche il Quirinale ha avuto riserve?”. Pisicchio (Api) dice: il nostro è un voto politico, PdL e Lega “sono isolati e chiusi in un bunker”.
Saverio Romano, durante il suo intervento si proclama innocente: “Contesto questa mozione di sfiducia perché “è odiosa. . Dice l’esponente del Pdl – “Quello che un tempo era l’ordine giudiziario ormai ha soverchiato il Parlamento e ne vuole condizionare le scelte”.- E poi il ministro aggiunge: “Il Parlamento non può essere sotto ricatto delle iniziative giudiziarie  e la magistratura deve agire liberamente.  Sono stato oggetto di una campagna di aggressione. Questa è la diretta conseguenza per aver salvato il governo Berlusconi lo scorso dicembre”.

Il premier Berlusconi, noncurante del clima che si respira dentro e fuori Montecitorio, ha espresso soddisfazione per il risultato ottenuto, perchè – a detta sua – i numeri per una maggioranza compatta che possa operare per le riforme, ci sono.
Nel frattempo Antonio Di Pietro torna a paventare il rischio di una ondata violenza nel nostro paese facendo ricadere la responsabilità sul premier ed alcuni ministri come Umberto Bossi, per le sue affermazioni sul secessionismo  e Saverio Romano. “In questo momento abbiamo due fotografie: da una parte esiste un Paese formale, dove c’è un governo pieno di soggetti politici che intendono rovinare la credibilità dell’Italia e delle istituzioni. Dall’altra parte, abbiamo un Paese reale, con una disperazione sociale tale da diventare rivolta sociale. E la responsabilità di tutto questo è solo di questo governo”.

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