Pensioni: verso i 43 anni di contributi. Stretta anche su i parlamentari

Intanto l’Esecutivo si appresta a varare  la Manovra che potrebbe aggirarsi sui 20 miliardi di euro. L’obiettivo di Mario Monti è quello di raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2013

ROMA – Già dal 2012 potrebbe avvenire il passaggio al sistema pensionistico contributivo, tale misura, secondo quanto si apprende, risponde alla direttiva della Commissione europea e quindi dovrebbe essere compresa nel pacchetto che il governo dovrà varare per affrontare l’emergenza. Tra le altre norme sarebbe prevista anche l’anticipazione dell’adeguamento dell’età pensionistica delle donne che lavorano nel settore privato a quella degli uomini. Al momento l’inizio del percorso è fissato per il 2014 con conclusione nel 2026. Inoltre potrebbe aumentare la soglia minima dei 40 anni di contributi necessari, oggi, per le pensioni di anzianità indipendentemente dall’età anagrafica: indiscrezioni  parlano di un innalzamento fino  43 anni.

Dal gennaio 2012 arriva anche la stretta sui parlamentari:

Dal 2012 anche per i parlamentari sarà introdotto il sistema di calcolo contributivo, in analogia con quanto previsto per la generalità dei lavoratori – come si legge nella nota congiunta di Camera e Senato dopo l’incontro dei presidenti Gianfranco Fini e Renato Schifani, con i rispettivi collegi dei Questori e il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero, sui vitalizi dei parlamentari-tale sistema opererà per intero per i deputati e i senatori che entreranno in Parlamento dopo tale data e pro rata per quanti attualmente esercitano il mandato parlamentare. Inoltre  per i parlamentari cessati dal mandato sarà possibile percepire il trattamento di quiescenza non prima del compimento dei 60 anni di età, per chi abbia esercitato il mandato per più di una intera legislatura e al compimento dei 65 anni di età per chi abbia versato i contributi per una sola intera legislatura.

Proroga al sostegno del reddito – Oggi il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha  inoltre prorogato per decreto il sostegno al reddito per quei lavoratori in attesa della pensione e che non rientrano nel contingente delle 10mila unità salvaguardate dalla disciplina delle finestre mobili. Il provvedimento verrà inviato ora alla controriforma del ministro dell’Economia.

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