Stato del Vaticano. Gabbata Ici e rivalutazione catastale

ROMA – Un gruzzolo di 400 milioni di euro l’anno è la cifra a cui lo Stato rinuncia non tassando gli immobili come seminari, conviti cattolici e scuole religiose di proprietà del Vaticano.

Nei prossimi 3 anni la manovra finanziaria, arriverà al picco storico del 45%; ciò nonostante in barba alla moltitudine di disagiati, nasconde un regalo “cristiano”
Il congelamento della rendite catastali per gli edifici destinati alle funzioni core vaticane la dice lunga in quanto, il coefficiente di rivalutazione di negozi e botteghe è passato da 35 a 55 e per gli uffici da 50 a 80. Per gli immobili di classe B, collegi, scuole, seminari e convitti, è stato fissato il valore di 140 già per Decreto Legge nel 2006. Con questi numeri s’intuisce il motivo per cui la manovra Monti non tocca nulla, creando una triste continuità con il passato.

Il regalo dello Stato italiano al Vaticano
Per lo Stato Vaticano, l’esenzione ha lontane radici. Già garantita nel 1992, veniva riconfermata nel Decreto Attuativo 23/2011 del federalismo municipale. Luca Antonini, presidente della tecnica per il federalismo sminuisce la faccenda riducendo drasticamente l’importo a 80/100 milioni, il mancato pagamento Ici del clero.
La riconferma del governo Berlusconi, ha interessato Ue che ha attivato una procedura di infrazione in via di conclusione.
Il prelievo Ici non interessa solo attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive perchè, se di proprietà di soggetti passivi d’imposta, coinvolge anche chi ha esercizio, esclusivo o principale, delle attività commerciali.
Per cui nel calderone rientrano Chiesa e no profit.
L’Anci ha quantificato l’ammanco di pagamento in 400 milioni di euro l’anno.

I partiti cincischiano per non perdere voti cattolici
Il governo di Bankitalia precisa che l’effetto manovra nel 2012 avrà una tassazione record. I partiti cincischiano tra i si e “libertà di coscienza”. Pd e Pdl rappresentate da Concia e Giammanco, raccolgono firme contro l’esenzione, mentre il fronte cattolico di Beppe Fioroni Pd, esorta a stoppare il dibattito.
Alfano non mette in discussione i privilegi del Vaticano, e Berlusconi assicura: “libertà di coscienza ai membri del partito”. Anche al centro, si sfilano con: “libertà di Coscienza”
Bersani tace e Cicchitto chiede la blindatura con fiducia. Se passa il concetto di fiducia alla manovra, il dibattito muore alleggerendo così i partiti di un peso indigesto.

La rete si scatena e Micromega raccoglie firme
Social Network e Blogger chiedono indignati di colmare l’ingiustizia e MicroMega promuove e spopola con  l’appello indirizzato a Mario Monti, in cui si sottolinea che le “lacrime e sangue” sono presentate solo ai cittadini mentre la “Casta e la Chiesa non vengono intaccati”. L’appello  chiede, in coerenza alle promesse di equità, che sia abolito “l’ignobile privilegio”, perpetrato dalla legge del governo Berlusconi, e intoccato dal governo Monti. Al momento le firme superano i 100800.

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