Ecco la prima pagina de “Il Giornale” di oggi. Il titolo dissennato di Sallusti

 

Forse qualcosa si deve essere rotto nei meccanismi mentali di chi dirige il quotidiano della famiglia Berlusconi. Da quando il proprio datore di lavoro non è più a Palazzo Chigi, Alessandro Sallusti ha ingaggiato una lotta mortale contro tutto e contro tutti, utilizzando i titoli di testa del giornale che dirige come le cinture esplosive dei kamikaze.

Da mesi urlava contro il Presidente francese Nicolas Sarkozy, reo di aver sbertucciato il suo datore di lavoro in uno dei vertici internazionali durante i quali nessuno dei leader mondiali gli dava retta, per volgere poi la sua attenzione alla cancelliera tedesca Angela Merkel, colpevole, secondo la visione in bianco e nero di Sallusti, di voler spadroneggiare in Europa a scapito degli interessi italiani. Ma certo nessuno si sarebbe potuto immaginare che, nel giorno della memoria, il 27 gennaio, in cui tutto il mondo civile commemora la liberazione di Auschwitz, il quotidiano di Arcore potesse pubblicare un titolo così scandalosamente falso ed ingiusto verso il popolo tedesco, accompagnato da un editoriale di Alessandro Sallusti nel quale riesce a formulare la seguente affermazione: “È vero, noi italiani alla Schettino abbiamo sulla coscienza una trentina di passeggeri della nave, quelli della razza di Jan Fleischauer (autore dell’articolo) di passeggeri ne hanno ammazzati sei milioni”.

Si tratta, francamente, di una vera e propria infamia nei confronti di un giornalista e di un popolo che hanno dimostrato di essere riusciti ad uscire dalla memoria dell’Olocausto e di aver rinnegato nel profondo dell’animo la barbarie alla quale i loro nonni parteciparono insieme ad Adolf Hitler. La violenza verbale di Alessandro Sallusti, che oggi ha toccato limiti inconcepibili per qualsiasi giornalista professionista, carica all’indietro le lancette degli orologi, auspicando un mondo dell’odio fra persone, con un riferimento alla “razza di Jan Fleischauer” che mai avremmo supposto possibile in un editoriale pubblicato nel giorno della Memoria.

Oggi noi ricordiamo quei sei milioni di morti, richiamati in modo così improprio e cercheremo di allontanare da noi le parole di Sallusti. Oggi noi ricordiamo un mondo più civile di quello prefigurato da quelle dissennate frasi.

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