Borse euforiche, ma non c’è da ridere. Confindustria: tutti gli indicatori al ribasso

“L’euro è un processo irreversibile, pronti a tutto per salvarlo e basterà”. “ Nessun paese uscirà dall’area euro”: Mario Draghi ripete cose già dette ma, questa volta non è più un grido nel deserto. E le Borse prendono una boccata di ossigeno.

Nelle varie Piazze europee si vive una giornata di grande euforia. Milano guadagna il 5,62% . Lo spread va in discesa e si attesta  4753 punti base. Non è un caso che, per quanto riguarda Piazza affari, il balzo in avanti avvenga proprio mentre da Confindustria arrivano  previsioni sconfortanti per quanto riguarda la ripresa economica  secondo lo  studio Congiuntura Flash  che sottolinea  che il secondo trimestre si è chiuso con tutti gli indicatori congiunturali in ribasso  e che “ si annullano le probabilità di rilancio nella seconda metà dell’anno”.  Il Pil diminuirà ancora. Non c’è contraddizione fra l’andamento della Borsa e il pessimismo, confortato dai dati, di Confindustria. Anzi è la riprova che la finanza,  è il terreno su cui operano la Bce e le strutture tecnocratiche della Unione europea, ha divorato l’economia e che l’economia ha divorato , a sua volta, la politica. E che si può mettere qualche toppa ma se non prendono corpo scelte che puntano davvero alla crescita  fra qualche giorno  si può essere di nuovo punto e a capo. L’euforia delle piazze borsistiche non crea neppure un posto di lavoro.

Prende corpo un asse franco–spagnolo. Monti osserva  

Così come non è un caso che il  presidente della Banca centrale europea  si pronunci  che il  martedì  si era avuto dopo un annuncio “gaffe” del governo spagnolo di un comunicato firmato insieme a Francia e Italia, che negavano di aver sottoscritto alcunché, in cui si chiedeva una accelerazione nella attuazione delle decisioni prese alla fine di giugno dal vertice dal lungo vertice di Bruxelles. Il giorno dopo il comunicato misterioso,  Francia e Spagna,però, chiedevano  con una nota ufficiale , interventi urgenti per combattere la speculazione, il sostegno finanziario per la ricapitalizzazione delle banche, ma soprattutto ‘avvio entrop la fine dell’anno i meccanismi per l’unione bancaria nella zona euro.

Monti , stranamente, taceva , osservava forse, per vedere quale effetto avessero le prese di posizione franco-spagnole. Altri governi si facevano vivi e la Germania si trovava sempre più isolata. Del resto la stampa tedesca, ma soprattutto sindacati e Confindustria stanno prendendo le distanze dalle politiche del governo di Anghela Merkel. Dice Michael Sommer, leader del Dgb, uno dei sindacati più forti del mondo, “salviamo l’euro  è vitale per i nostri posti di lavoro” “ Salviamo l’euro o l’export ne risentirà in modo doloroso”, dice Confindustria tedesca. Prendevano il via telefonate, incontri riservati, dichiarazioni degli euorocrati. Poi Draghi rompeva gli ormeggi. Non chiariva  quale era la sostanza di “ quel pronti a tutto” ma bastava la mossa. E gli effetti erano visibili .

Milano guadagna il 5,62%. Spread cala a 473 punti base

A Milano Piazza Affari chiude ai massimi di giornata guadagnando il 5,62%. Madrid balza del 6,06%, in forte rialzo anche Parigi, dove il Cac 40 cresce del 4,07%; bene anche Francoforte su del 2,75% e Londra, che si innalza dell’1,36%. Bene l’asta del Tesoro che ha venduto 2,5 miliardi di titoli  per un’importo complessivo, pagando però un tasso del 4,86% (4,712% il mese scorso), ai massimi da novembre. Brillante Wall Street: il Dow Jones guadagna l’1,3%, l’S&P 500 l’1,2%, il Nasdaq l’1%. Venendo al valore dei titoli in calo lo spread, il differenziale di rendimento tra tra Btp e Bund si attesta, a quota 473 punti base ( 518 ieri) dopo essere stato a lungo sopra i 525 punti: si tratta, in sostanza. Il rendimento dei  Btp e al 6,05, moltoelevato, i Bonos spagnoli scendono  al 6,8%,  con uno spread che cala a 561 punti base. I titoli  tedeschi si attestano all’1,3% ,una sorta di bene rifugio.

CSC. Nessun rilancio nella seconda metà dell’anno  

Lo studio Congiuntura Flash del Centro Studi di Confindustria ( Csc)  rileva che “il secondo trimestre si è chiuso con tutti gli indicatori congiunturali in ribasso, soprattutto i nuovi ordini, “si annullano le probabilità di rilancio nella seconda metà dell’anno”. “C’è qualche timido segnale di rallentamento della flessione a partire dall’estate inoltrata” rileva il Csc, sottolineando però che “quasi tutto ora dipende dall’evoluzione del quadro in Eurolandia, che sempre più appare intrappolata in una spirale depressiva, a causa non tanto di aggiustamenti ineluttabili (sgonfiamento delle bolle immobiliari, riduzione della leva delle banche, più parsimonia delle famiglie) quanto dell’incertezza e dei danni che la gestione europea della crisi provoca, tra l’altro con politiche di risanamento troppo restrittive” Pur essendo “partita dalla periferia, la contrazione dell’attività economica ha ormai coinvolto le economie core”. Dall’Eurozona le onde recessive si allargano al resto del mondo, che di per sé non gode di ottima salute.” Gli Usa sono indeboliti dallo scarso aumento dei posti di lavoro. I Paesi emergenti, come  il Brasile, non avanzano ai ritmi spediti di qualche trimestre fa. Anche in Cina il passaggio dei poteri politici alla nuova leadership non agevola  stimoli alla spesa. Sul fronte occupazionale non si svuota il bacino della Cig, A maggio i disoccupati in Italia (quasi 2,6 milioni) rappresentavano il 10,1% della forza lavoro (8,2% nell’agosto 2011).Sempre più numerose le persone, specie donne, che ora cercano  un impiego per rimpinguare il bilancio familiare”, sottolinea il Centro Studi di Confindustria.

 

 

 

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