Vendola. Sì a Bersani e si candida per le primarie del centrosinistra

ROMA – La “carta d’intenti” proposta da Bersani, i dieci punti , base per il patto dei democratici e progressisti,  hanno prodotto una accelerata  politica., proprio nel giorno in cui Mario Monti incontra difficoltà nel suo pellegrinaggio  europeo, con la potente Banca tedesca che pone veti alla Banca centrale europea nell’intervento salva stati annunciato da Draghi, cui fa da cassa di risonanza Anghela Merkel.

In Italia, invece, nasce il germoglio di un centrosinistra di governo, alternativo alle destre. Il segretario del Pd, come aveva annunciato, incontra Nichi Vendola, nella sede dei Democratici, al Nazareno. Il risultato: il segretario di Sinistra e libertà,qualche ora dopo l’incontro  con Bersani, annuncia che si candida alle primarie del centrosinistra. E’ il segnale che lo stesso Bersani attendeva. Significa che  democratici e progressisti scendono in campo insieme. “ Il polo della speranza”, lo chiama Vendola. Manca da questo “polo” uno dei protagonisti della foto di Vasto, Antonio Di Pietro.

L’Idv non mostra interesse per  l’alleanza. La deriva di Di Pietro

 Vendola va giù duro: “L’Idv non sta mostrando interesse per la costruzione di un’alleanza di centrosinistra.  Il propagandismo esasperato di Di Pietro- afferma il leader di Sel- lo sta portando alla deriva”.  Insomma è lui che se ne è andato, perché-afferma-. o non sono uno che pone veti anche ad allargare il campo ad altri giocatori . “Il centrosinistra – ha spiegato Vendola – è il soggetto fondante dell’alternativa e non deve aver paura di portare con se chi intende arricchire il suo orizzonte se l’agenda ha al centro i diritti sociali e civili. Io non pongo veti a nessuno”. Insomma, prepariamo un programma forte e con quello confrontiamoci con i moderati.  E in una conferenza stampa tenuta dopo l’incontro con Bersani presenta un documento utile per aprire il percorso verso il centrosinistra di governo. E fa anche una precisazione  sui rapporti con l’Udc. Repubblica , negli articoli dei suoi cronisti storce la bocca sia nei confronti della “carta di intenti” di Bersani che del “polo della speranza”, fa sapere che la base di Sel si ribella,prendendo come oro colato alcuni commenti di twitter. Vendola non fa marcia indietro, precisa che l’alleanza fra i due partiti “ è molto difficile” e che comunque ribadisce di non porre veti, “il confronto sarà nel merito”. E ci scherza su: “Penso sia molto difficile per me sentirmi alleato di Rocco Buttiglione e penso sia improbabile per Rocco Buttiglione sentirsi alleato mio. Ma non dirò mai “mai con Buttiglione, mai con Casini”. Lo stesso Bersani  dice che non è il tempo di parlare di alleanze. Ha avanzato una proposta precisa: che democratici e progressisti  si impegnano a promuovere“ un patto di legislatura con forze liberali,moderate e di Centro di ispirazione costituzionale e europeista, sulla base di una responsabilità comune di fronte al passaggio storico, unico ed eccezionale, che l’Italia e l’Europa dovranno affrontare nei prossimi anni.” Abbiamo riportato questo passo  della “ Carta di intenti”, perché, come si dice, le parole sono pietre. Non ci si può girare attorno.

Il leader di Sel parla di “ polo della speranza”. Bersani: Bel titolo

Così come ,sia Bersani che Vendola, hanno smentito che si sia parlato di  liste comun Pd-Sel. “ Fantapolitica”, dice Vendola. E con Futuro e libertà, una delle gambe del  Terzo Polo, che non si sa se sia ancora vivo, come la mettiamo? “Fini vuole ricostruire il centrodestra, il mio progetto è il centrosinistra. E’ difficile – dice Vendola.che i nostri interessi possano coincidere”. L’obiettivo, ribadisce  è costruire un “polo della speranza” che costituisca “il punto di svolta per l’Italia vampirizzata da Berlusconi Una strada ancora lunga ma l’unica certezza è che della prevedibile coalizione non dovrebbe far parte.” Già, polo della speranza che Bersani apprezza: “ Un buon titolo,  un buon inizio per la costruzione di una alternativa di governo-dice il segretario del Pd-un incontro molto buono e molto utile. Si possono fare passi avanti molto importanti, c’è lavoro da fare ma vedo tutte le prospettive positive. Abbiamo bisogno di qualche mese per garantire l’impegno ad un governo dai contenuti seri”. Rispetto a Di Pietro, il leader  del Pd non usa giri di parole “L’Idv ha fatto la sua scelta da un po’ di tempo, ha scelto un’altra strada”.

Bufera nell’Idv. Donadi: subito un incontro con Pd e Sel

Di Pietro resta solo, la strada che ha imboccato non lo porta da nessuna parte.  Nell’Idv è bufera. In due giorni la politica ha prodotto uno scatto. Il leader dell’Idv è rimasto al palo.  Cerca un recupero, invita sia Bersani che Vendola di nuovo a Vasto verso la fine di settembre. Usa il bastone e la carota nei confronti di Sel. “E’ impossibile per Sel e Vendola rompere con noi, vorrebbe dire rompere con le battaglie in difesa del lavoro. Chi pensa di fare a meno dell’Idv nella costruzione di una coalizione riformista, forse pensa di poter fare a meno dei propri elettori”.  “Subito un incontro con Pier Luigi Bersani e Nichi Vendola oppure un esecutivo urgente Idv”:lo chiede il capogruppo alla Camera, Massimo Donadi.   “ L’Idv- afferma-deve chiarire la propria identità di centrosinistra”. 

Nella conferenza stampa Vendola si rivolge a Di Pietro  affermando che “ dispiace se resta fuori dal centrosinistra “e lo invita ad un chiarimento, a riprendere un discorso che ha interrotto. Ma  la conferenza stampa aveva un altro obiettivo: quello di presentare un documento,un contributo in cui si riassumono idee, proposte, di Sel. Dice Vendola: “Abbiamo apprezzato complessivamente la proposta avanzata dal segretario del Pd Pierluigi Bersani e proprio per questo, siccome riteniamo che il contributo della sinistra sia indispensabile per centrare l’obiettivo, intendiamo indicare con ancora più chiarezza quali siano i principi a cui una alleanza per il cambiamento non può rinunciare. Cambiare l’Italia si può. “ Poi, l’annuncia della sua candidatura :“ Lo faccio sulla base di una spinta larga che non viene solo dal mio partito”. Bersani ne era al corrente. Con lui, che stimo e  considero un vero leader di partito, sarà una bella contesa”. E Renzi? “ Non sono molto<preoccupato della sua presenza”

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