Crollo record del Pil -2,5% e della produzione. Boom di cassa integrati

ROMA – Il Prodotto interno lordo dell’Italia non cresce da ormai nove mesi. Infatti, come rileva l’Istat, il Pil ha perso il segno più da tre trimestri consecutivi: è sceso nel secondo trimestre 2012 dello 0,7% sul trimestre precedente e del 2,5%rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Su base tendenziale si tratta del dato peggiore dal quarto trimestre del 2009, quando la diminuzione era stata del 3,5%. Il calo congiunturale, spiega l’Istituto di Statistica, è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto in tutti e tre i grandi comparti di attività economica: agricoltura, industria e servizi. Il secondo trimestre del 2012 ha avuto due giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al secondo trimestre del 2011. Giù anche la produzione industriale a giugno: l’indice destagionalizzato ha segnato un -8,2% rispetto allo stesso mese dello scorso anno e in peggioramento rispetto al 6,7% di maggio. Male anche la dinamica congiunturale, con un -1,4% nel confronto mensile: torna quindi il segno meno, dopo il +1% di maggio. Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a giugno variazioni tendenziali negative in tutti i comparti. La diminuzione più marcata riguarda il raggruppamento dei beni intermedi (-10,2%), ma cali significativi si registrano anche per i beni di consumo (-8,0%) e per i beni strumentali (-7,5%). Diminuisce in modo più contenuto l’energia (-2,1%). Nel confronto tendenziale, rileva ancora l’Istat, l’unico settore in crescita è quello dell’attività estrattiva (+1,0%). Le diminuzioni più ampie si registrano per i settori delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-14,6%), della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-13,1%) e della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi (-12,9%).

Federconsumatori. Crolla la domanda da parte delle famiglie
 Una volta aver analizzato i dati, arriva la presa di posizione di Federconsumatori.  “Nei prossimi mesi la situazione non potrà migliorare se non verranno messi in atto interventi mirati finalizzati a rilanciare l’economia. E non poteva essere diversamente, visto il crollo della domanda di mercato da parte delle famiglie di oltre il 3 % pari a circa 25 miliardi di euro annui in meno di spesa” si legge in una nota dell’associazione. “Nonostante questo quadro disastroso, il Governo si ostina a varare provvedimenti depressivi, come l’innalzamento dell’Iva (previsto per luglio 2013) e l’incremento della tassazione (siamo arrivati a oltre 1400 euro annui in più di varie tasse). Per comprendere la gravità della situazione, basta considerare che tra il 2008 e il 2012 il potere d’acquisto delle famiglie è crollato dell’11,8%. Un dato drammatico, che ha provocato una brusca frenata dei consumi persino nel settore alimentare (-2,5%) che, come si sa, è l’ultimo ad essere intaccato in periodi di crisi” conclude la nota. “Ora bisogna pensare solo ed unicamente alla crescita, all’occupazione e allo sviluppo, che sono le parole chiave per uscire da questo pericoloso avvitamento della nostra economia. Bisogna avviare interventi concreti affinché il Paese possa ripartire”  dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti. Visti i dati appena citati, inevitabile una riflessione anche sul mondo del lavoro. Infatti, è boom di cassaintegrati nel mese di luglio.

Lattuada( Cgil): si andrà oltre il miliardo di ore di Cig

A segnalarlo è la Cgil che osserva anche come nei primi sette mesi del 2012 il totale di ore di cassa richiesta è di 640 milioni per un +8,76% sullo stesso periodo dello scorso anno, mentre a zero ore ci sono oltre 525 mila lavoratori per un taglio del reddito di oltre 2,4 miliardi di euro, circa 4.700 euro per ogni singolo lavoratore. Tutto ciò emerge dalle elaborazioni delle rilevazioni Inps da parte dell’Osservatorio Cig del dipartimento Settori produttivi della Cgil Nazionale nel rapporto di luglio. E’ la Lombardia la regione che registra il ricorso più alto alla cassa integrazione mentre è la meccanica il settore in cui si riscontra ancora una volta il ricorso più alto a questo strumento. Dati che confermano, osserva il Segretario confederale della CGIL, Elena Lattuada, “di come la crisi si stia stabilizzando a livelli decisamente negativi, peggiori e più elevati rispetto a quelli dello scorso anno, con un trend che andrà ben oltre il miliardo di ore di Cassa integrazione anche per il 2012”. C’è quindi bisogno di politiche industriali: “Troppe crisi industriali, sul tavolo del Governo, aperte da mesi ed anni, senza prospettiva e in un continuo logoramento che prefigura solo chiusure definitive. Il sistema produttivo – avverte la dirigente sindacale – ha bisogno di risorse e di scelte sulla politica industriale, in grado di difendere e rilanciare la capacità manifatturiera del paese”.

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