Il Pil ancora più giù, al ribasso anche nel 2013. Ma Monti vede la ripresa

ROMA – Monti: ”L’anno prossimo c’è la ripresa. Non ci sarà bisogno di aumentare le tasse”. Ormai il premier vede ripresa sempre e ovunque anche quando lui stesso ha davanti i numeri.

Il Governo, di cui fino a prova contraria Monti è il presidente, ha dovuto rivedere le stime per il Pil  già previsto seppur leggermente, in rialzo nel 2013. Invece sarà ancora sotto, un meno 0,2. E nell’anno prossimo si prevede un meno 2,4, altro che ripresa. E, visti questi dati che smentiscono Monti, non resta che fare gli scongiuri per quanto rig come tutti sapevano. Tutti nel senso degli istituti che si occupano di economia, in Italia, in Europa, nel mondo. Solo Monti continuava a ripetere che avvertiva la ripresa. Anzi, andava più in là affermando che ognuno di noi, dentro di sé, sentiva che la ripresa c’era, che i sacrifici erano serviti. Niente di tutto questo. Non solo, il ministro Grilli annuncia che per non aumentare l’Iva nel2013 ci vogliono “nuovi risparmi”, parole che non possono che preoccupare. Nella nota di Palazzo Chigi si afferma che il Consiglio dei ministri ha approvato la nota d aggiornamento del Documento di economia e finanza (Def) dell’aprile di questo anno.

Se i conti sono in rosso la colpa è del terremoto

Si parla del 2014-2015, anni in cui è previsto il ritorno in positivo del Pil, rispettivamente dell’1 e del 1,3%. Ciò, si dice, avverrebbe grazie all’aumento della domanda interna ed esterna in virtu’ degli effetti positivi delle riforme strutturali per rilanciare l’economia. Il Governo conferma comunque il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013. Nel Def si legge che ”il governo conferma l’obiettivo del bilancio in pareggio in termini strutturali nel 2013, malgrado l’impatto di eventi naturali avversi – quali il terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna nel 2012 – e la presenza di un rallentamento dell’economia piu’ significativo di quanto previsto nel Def, abbiano determinato l’esigenza di assumere spese incomprimibili”. ”Rispetto ad aprile  ha detto il presidente del Consiglio al termine del consiglio dei ministri-il quadro dell’economia europea e’ migliorato per gli orientamenti della politica economica europea, ma l’andamento sottostante dell’economia non e’ migliorato anzi e’ peggiorato al livello europeo, sia per quanto riguarda l’economia reale, cioè il quadro della recessione, sia per la dinamica dei tassi di interesse.  Per quanto riguarda i primi  otto mesi dell’anno, nonostante lo scenario internazionale non positivo, la situazione dei conti pubblici , stando a Palazzo Chigi, è migliorata, “con un fabbisogno di cassa del settore statale che si è ridotto di 13.6 miliardi di euro attestandosi a 33.5 miliardi di euro”, si legge ancora nella nota. “Questo è stato possibile grazie ad una riduzione della spesa e a un aumento delle entrate sebbene, in quest’ultimo caso, più modesto del previsto, afferma la nota di Palazzo Chigi  Purtroppo gli oneri finanziari sono aumentati in questa fase a causa delle incertezze nella zona euro, che solo di recente sembrano avviarsi verso una attenuazione”. Dove quel purtroppo è tutto un programma quasi si trattasse di un fatto  casuale. Anche il richiamo al terremoto, un fatto reale, un paese che non è in grado di farvi fronte senza intaccare il Pil significa che è alla frutta.

Il governo sembra galleggiare sulla crisi

Ma il governo, in presenza di crisi industriali sempre più numerose, circa centocinquanta tavoli di trattativa al ministro per lo Sviluppo, con le minacce di Marchionne di bloccare gli stabilimenti Fiat e chiedere cassa integrazione per migliaia di lavoratori diretti e di altrettanti  dell’indotto  sembra galleggiare sopra la crisi. Dice Monti: “Non si tratta di una revisione dei programmi di politica economica del governo, che rimangono quelli presentati nel Def”. Insomma, come se niente fosse: Una risposta  in negativo  a quanto richiesto da Francesco Boccia, coordinatore delle commissioni economiche del gruppo Pd della Camera il quale alla vigilia del consiglio di ministri aveva espresso l’augurio che “il Cdm, dove sarà varato il nuovo quadro economico e di finanza pubblica per l’adeguamento delle previsioni, faccia chiarezza soprattutto sulle prospettive per il prossimo anno. L’inevitabile adeguamento per il 2012,  inciderà senz’altro anche sulle prospettive 2013. E’ questo il momento quindi per ipotizzare, parallelamente all’esame della legge di stabilita’, misure chiare di politiche redistributive, industriali e di incisivi interventi per l’abbattimento del debito. E’ su questo che si dovrà concentrare il confronto parlamentare nelle prossime settimane”. Niente di tutto questo. Va tutto bene così. Parola di Monti.


Condividi sui social

Articoli correlati