Regione Lazio. La Polverini resta. Passano i tagli

ROMA – “Il voto unanime mi ha convinto che vale ancora la pena andare avanti, dare l’idea che in questo paese c’è una classe politica che non c’entra nulla con le inchieste giudiziarie”.

E’ quanto ha detto la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, a margine dell’approvazione dei provvedimenti contro gli sprechi, provocati dopo lo scandalo sui fondi del Pdl che hanno visto come protagonista il consigliere Franco Fiorito, detto “er batman”. “Da oggi i cittadini del Lazio hanno a disposizione 20 milioni in più quest’anno, e 28 per i due prossimi anni”, ha aggiunto l’ex sindacalista.

Con il voto unanime 69 voti su 69 votanti, vengono così soppresse tre commissioni speciali: “Federalismo fiscale e Roma capitale”, “Sicurezza ed integrazione sociale”, “Sicurezza e prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro” istituite nel 2010. Sempre all’unanimità, il Consiglio regionale ha approvato il dimezzamento delle commissioni permanenti: da 16 a 8. Motivo per cui la Polverini ha deciso di non abbandonare il suo posto istituzionale con tante grazie alla maggioranza, ma anche all’opposizione.
“L’unanimità della votazione mi ha convinta. Per me era decisivo che il consiglio prendesse atto, come ha fatto, che c’era bisogno di uno scatto di orgoglio, di un gesto forte che c’è stato”. E poi ha aggiunto: “L’unica risorsa che ricevo è il mio stipendio che va direttamente sul mio conto corrente che, purtroppo, è sempre in rosso”. E poi: “Io faccio il consigliere ma sono stata votata presidente della giunta  non svolgo altre attività dei consiglieri”.

L’opposizione conyinua ad invocare le dimissioni, ma per ora,  non gli resta altro che presentare la mozione di sfiducia depositata oggi al  Consiglio e firmata da  Pd, Idv, Sel, Fds, Radicali, Lista Civica e Verdi. Mozione che verrà discussa tra 15 giorni.
Secondo l’opposizione «il perdurare e il rincorrersi di notizie gravi sui fatti di cattiva gestione dei fondi pubblici assegnati, in particolare, al gruppo del Pdl» è una situazione che «ha screditato l’istituzione Regione Lazio, disonorando la dignità e il prestigio dell’Ente e di tutti coloro che a diverso titolo lavorano e collaborano quotidianamente per migliorare la qualità della vita dei cittadini del Lazio».

In questo senso, continuano i gruppi dell’opposizione, «non esiste alcuna altra soluzione al superamento di tale difficilissima fase politico-istituzionale tranne che sciogliere il Consiglio attualmente in carica e restituire ai cittadini la possibilità di ricostruire una Regione credibile e trasparente al  pieno servizio dei loro diritti».

Nel frattempo Chiara Colosimo, giovane di appena 26 anni,  viene eletta capogruppo del Pdl in Consiglio regionale.

Condividi sui social

Articoli correlati