La scomparsa di Yara. Questore: “Con un po’ di fortuna la troviamo”

BERGAMO – Era attesa la neve a Brembate Sopra (Bergamo) e invece dalla notte scorsa è tornata la pioggia a rendere più difficili le ricerche di Yara Gambirasio, la ragazzina di 13 anni che manca da casa ormai da 42 giorni. Il lavoro dei ricercatori, che non si è mai interrotto, neppure durante le feste, prosegue dunque nonostante il maltempo, nella speranza di trovare anche una minima traccia riconducibile alla tredicenne. Da un paio di settimane le ricerche dei carabinieri sono finalizzate alla verifica delle tante segnalazioni che le forze dell’ordine continuano a ricevere dai cittadini. I militari, insieme agli uomini del terzo battaglione di Milano, le unità cinofile e i volontari di alpini e Protezione civile, stanno passando al setaccio campagne, boschi, casolari e rive dei fiumi. Oggi in particolare le ricerche si stanno concentrando a Valbrembo (Bergamo), nella zona del tiro a volo, che nei giorni scorsi era impraticabile per la presenza della neve. Nel frattempo le indagini proseguono, come sempre nel più stretto riserbo e senza novità di rilievo. Nelle scorse ore la mamma di Yara, Maura Panarese, ha detto ancora una volta di sperare nel ritrovamento della figlia e non ha escluso che lei e il marito, Fulvio Gambirasio, possano rivolgersi di nuovo ai rapitori, magari tra qualche giorno, con un secondo appello, dopo quello del 28 dicembre scorso.

Tra le centinaia di segnalazioni al vaglio degli investigatori che indagano sulla scomparsa di Yara Gambirasio, si aggiunge quella del padre di una ragazzina di 11 anni residente a Brembate Sopra (Bergamo), che alla trasmissione ‘Quarto Grado’ ha raccontato che il giorno prima della scomparsa di Yara, sua figlia sarebbe stata seguita da un furgone proprio nel centro di Brembate. La testimonianza integrale è andata in onda nella puntata di ieri sera. L’uomo è stato già ascoltato da polizia e carabinieri; dal suo racconto, però gli inquirenti non avrebbero raccolto alcun elemento utile per risalire al furgone, né per stabilire se ci sia un rapporto tra questa vicenda e il caso di Yara. Di certo questa ennesima testimonianza riporta l’attenzione sui presunti molestatori di ragazzine che sarebbero stati visti nella zona da più persone nel mese di novembre. Nel frattempo si amplia il raggio d’azione delle ricerche: oggi i carabinieri sono stati a Valbrembo, mentre polizia di stato, polizia provinciale e Guardia forestale si sono diretti sulle colline di Sorisole e a Torre Boldone.

Il questore di Bergamo, Vincenzo Ricciardi, ha fatto visita anche oggi ai genitori di Yara Gambirasio, la tredicenne scomparsa il 26 novembre da Brembate Sopra (Bergamo). Ai giornalisti che lo aspettavano in via Rampinelli a pochi passi dall’abitazione della famiglia Gambirasio, il questore ha confermato che tra le piste seguite dalla polizia c’è anche quella che fa riferimento al racconto del papà di una bambina di undici anni residente in paese, secondo cui il giorno prima della scomparsa di Yara, un furgone avrebbe seguito la figlia per le vie di Brembate. «Stiamo vagliando anche questa pista, come altre» si è limitato a dire il questore. In un’intervista a “Bergamp Tv” ha poi aggiunto: «Per noi quello di Yara non è più un caso di polizia giudiziaria, è qualcosa di più. Noi lavoriamo perché vogliamo riportare a casa Yara, e ci riusciremo, basta un pizzico di fortuna».  «Non abbiamo testimonianze di qualcosa di veramente preciso – ha aggiunto il questore, riferendosi al momento della scomparsa di Yara – perché tutto si è svolto nella massima normalità. Nessuno ha notato qualcosa di strano. È come se fosse successo qualcosa di normale, che non ha attirato l’ attenzione di nessuno. E qualcuno c’era a quell’ora per la strada. L’unica cosa certa è che la ragazzina non si è allontanata spontaneamente». Il questore ha chiesto di non far mancare la collaborazione con le forze dell’ordine: «Non ho mai visto gente così collaborativa, disposta a fare qualsiasi cosa pur di darci una mano – ha detto Ricciardi – Continuate ad aiutarci, non abbiate timore che qualche indicazione possa risultare infondata».

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