Dettori (Fp Cgil): “Abbiamo già dato” e ora scioperano servizi pubblici e conoscenza

ROMA  –  “Agd” che significa“Abbiamo già dato”: è questo il  “ titolo”, accompagnato da “ Basta colpire i più deboli “ dello sciopero generale, il  venerdì 28 settembre, di milioni di lavoratori dei servizi pubblici, ministeri, statali in genere,  Comuni, Province, Regioni, sanità, , medici compresi,sicurezza, vigili del fuoco, agenzie fiscali,igiene ambientale per iniziativa delle organizzazioni di categoria,  dagli statalia derenti alla Cgil e alla Uil. 

Insieme a loro scioperano  sempre per iniziativa  dei sindacati Cgil e Uil i lavoratori dell’università, della ricerca, dei conservatori, delle accademie. La scuola  sciopererà il 12 ottobre  A Roma si svolgerà  una manifestazione nazionale   che si annuncia molto grande, stante le adesioni che sono giunte in questi giorni alle organizzazioni sindacali.

Manifestazione nazionale a Roma con Camusso e Angeletti

Un corteo partirà alle ore  9,30 da Piazza Esedra per proseguire  su via Cavour e via dei Fori Imperiali raggiungendo Piazza Santi Apostoli dove si terrà un comizio cui prenderanno parte anche dirigenti di sindacati di diversi paesi europei., che si concluderà alle ore 13,30 .Parleranno i segretari generali delle categorie,  sono previsti interventi di  Susanna Camusso,  segretario generale della Cgil e Luigi Angeletti, segretario generale della Uil. Brillano per la loro assenza i sindacati aderenti alla Cisl che hanno ritenuto di attendere ancora  che il ministro Patroni Griffi venga incontro alle richieste del sindacato. Non solo ciò non è avvenuto ma il ministro è incorso anche in un incidente di percorso, se così si vuol chiamare, convocando i sindacati alla vigilia dello sciopero. Rossana Dettori, segretaria generale della Funzione Pubblica Cgil nell’illustrarci  il significato dello sciopero parte proprio da  “ Agd”, uno slogan felice che riassume  i problemi di milioni di lavoratori, dai salari all’occupazione, e quelli dei servizi per i cittadini che rischiano di essere pesantemente ridotti., quando non cancellati.  E parte dall’incontro avuto con il ministro:“Concordiamo su un punto con  Patroni Griffi: siamo di fronte a un’operazione complessa. Per il resto – afferma  Dettori-l’incontro  a Palazzo Vidoni non aggiunge nulla a quello che sapevamo. La sola novità è che con una circolare il ministero della Funzione Pubblica ha già iniziato a dettare il timing dell’applicazione della spending review, rendendo il tavolo ininfluente e riducendo ulteriormente il ruolo dei sindacati”.  E richiama a questo proposito   la pubblicazione, avvenuta il 24 settembre da parte del Ministero della Funzione Pubblica, della circolare n°10 contenente “Linee di indirizzo e criteri applicativi” in merito alla “Spending review – Riduzione delle dotazioni organiche delle pubbliche amministrazioni”.

I guasti che la spending review causa ai lavoratori e ai cittadini
“La discussione è fittizia – prosegue Dettori- – e non tiene fede all’intesa raggiunta a maggio tra sindacati e Ministero della Funzione Pubblica. Non siamo di fronte a una trattativa, visto che l’atto più importante in discussione, il tavolo per gestire gli esuberi e i percorsi di mobilità, è stato preceduto da una circolare che indica alle amministrazioni i tempi e i modi con cui procedere unilateralmente, con la sola previsione di un esame con le organizzazioni sindacali una volta stabilita l’entità del personale in eccesso. Le scelte sono già state prese e si è registrata una forte chiusura ad ogni possibile correttivo. La promessa di un tavolo sui precari, poi, ci appare molto debole in assenza di impegni concreti”. “La scelta dello sciopero generale del 28 settembre assume oggi maggiore forza. È necessario – conclude  la segretaria generale della Fp Cgil- – portare all’attenzione del Paese tutti i guasti che la spending review causerà ai lavoratori e ai cittadini in termini occupazionali e di perdita di servizi, pretendere dal Governo un passo indietro per evitare un ulteriore impoverimento” Sull’incontro  da registrare anche una dichiarazione congiunta dei segretari delle organizzazioni di categoria Rossana Dettori, Domenico Pantaleo, Giovanni Torluccio, Benedetto Attili e Alberto Civica, rispettivamente Segretari Generali di Fp-Cgil, Flc-Cgil, Uil-Fpl, Uil-pa e Uil-Rua,

“L’incontro a Palazzo Vidoni- affermano- è stato una replica del precedente, di cui non si comprende il senso. Sulla spending review, dagli esuberi ai percorsi di mobilità fino alla questione dei precari a a rischio cessazione, il Governo e il Ministro Patroni Griffi mantengono la totale rigidità, prescindendo dalle pesantissime ricadute sul fronte occupazionale e della tenuta dei servizi ai cittadini”.

Pantaleo( Flc Cgil) Colpiti i lavoratori lasciando intatte le sacche di privilegio
Per quanto riguarda lo sciopero  nei settori della conoscenza, il segretario generale della Flc-Cgil, Domenico Pantaleo, afferma che  “ i tagli operati da Governo Monti con la cosiddetta spending review rischiano di completare tristemente e definitivamente il tracollo di questi settori..Tagli agli organici, ai finanziamenti, soppressioni di Enti, aumento delle tasse universitarie… ancora una volta la ricerca, l’istruzione, l’alta formazione vengono viste non come motori di sviluppo per il Paese, ma come zavorra da tagliare.”
“Un’idea classista della conoscenza,-prosegue- appannaggio di pochi e subordinata alle scelte dei potentati economici, un’idea in continuità con il pensiero brunettiano del dipendente pubblico fannullone e improduttivo che sta portando l’Italia indietro di parecchi decenni. Sempre più si stanno minando le potenzialità di sviluppo del Paese per colpire i lavoratori lasciando intatte le sacche di privilegio.”
Per quanto riguarda il settore della sanità  “ vanno fermati i tagli,  che arriveranno, con Tremonti e Monti a circa 22 miliardi nel triennio 2013-2014”, afferma Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici . Insieme“\ occorre fermare la svalutazione del merito professionale, subordinato alla cattiva politica partitica regionale, come prevista nel Decreto Sanità.”  “Si deve porre fine al blocco del turn over – sostiene Armando Masucci, segretario nazionale Uil Fpl Medici – alle incursioni legislative del Decreto Sanità che introduce la mobilità obbligatoria dei medici pubblici da una

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