La casa, bene insostenibile. 3 milioni di famiglie spendono il 40% del reddito

ROMA – Oggi comprare una casa, pagare il mutuo o l’affitto, sborsare soldi per le spese ordinarie e straordinarie, per le bollette, l’Imu è diventata una spesa insostenibile. E’ quanto rivela lo studio dalla Cgil Nazionale Politiche abitative, nel quale si scopre che l’incidenza media di spesa legata alla casa è passato dal 28,4% del 2010 al 31,1% per il 2012.

Infatti, la stima relativa al 2010 individuava in quasi 2,4 milioni le famiglie in condizione di «serio disagio», quelle cioè per le quali le spese per l’abitazione pesavano per oltre il 40% sul reddito disponibile. Oggi per effetto degli incrementi registrati nel corso dell’anno per quanto riguarda le spese dell’abitare, le famiglie «in serio disagio sono circa 3 milioni»
Ad incidere pesantemente sul bilancio familiare sono infatti le spese legate all`affitto o al mutuo, «che determinano difficoltà crescenti e un’incidenza sul reddito insostenibile», osserva la responsabile Politiche abitative della Cgil, Laura Mariani. Infatti, secondo la rilevazione del sindacato, quasi una famiglia su due di quelle proprietarie di abitazione con un mutuo in corso, attualmente fa fatica o ha forti difficoltà nel pagamento delle rate; più della metà delle
famiglie in locazione dichiara eccessivamente gravoso il carico dell`affitto.

I costi dell’abitazione, maggiorati di circa 400 euro in più rispetto allo scorso anno, incidono quindi sempre di più quindi sui bilanci delle famiglie, mentre si avvicina il saldo dell’Imu. Quest’ultima dovrà essere versata in base alle aliquote comunali che risultano essere mediamente più alte di quelle con cui è
stato calcolato l’acconto: «un’ulteriore stagnata che peserà soprattutto sui cittadini con redditi più bassi, lavoratori e pensionati», denuncia Mariani puntando il dito contro «l’Imu e la sua mancanza di progressività» e rivendicando risposte «sempre più indispensabili per le crescenti difficoltà dei cittadini,
sapendo che gli alti costi legati all’abitare incidono soprattutto sulle fasce più deboli».

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