Bersani. Bisogna risvegliare il coraggio degli italiani. Prenderemo forza da lì. IL VIDEO

ROMA – “ Il coraggio dell’Italia”: Comincia con questo slogan  parte la campagna di Pier Luigi Bersani  per le primarie del centrosinistra.

Già il coraggio una parola che Bersani ha usato spesso in questo periodo a partire da quando ha rinunciato all’articolo dello Statuto del Pd che indicava il segretario come unico candidato del partito. Era l’unico modo per consentire a Renzi di presentarsi, ma il sindaco di Firenze non apprezza e accusa Bersani di non aver mantenuto la parola per quanto riguarda il regolamento. Accusa che viene respinta al mittente perché le regole concordate con Vendola e Nencini, Sel e Psi che partecipano alla coalizione rispondono poinamente a quanto deciso dalla assemblea nazionale  del Pd tenuta pochi giorni fa e conclusa con voto unanime, Renzi assente. Bersani parte da Bettola in provincia di Piacenza, dove è nato nel 1951.

Da Bettola, parte la campagna del segretario del Pd

Torna al distributore di benzina, di cui era titolare il padre,ora gestito dal cugini. .Siamo in famiglia.. Entra nell’officina e subito rivolto ai suoi concittadini, agli amici che gli pongono una domanda, risponde : “ Paura delle primarie? Non so cosa sia la parola paura. Se vogliamo mettere a posto le cose dobbiamo rimboccarci le maniche e partire dall’onesta”. E il gestore del distributore di rimando:. “ Qualche volta viene a trovarci: Speriamo che le primarie le vinca qualcuno capace di mettere a posto le cose. Auguro a Bersani di essere lui. “ Mauro è l’unico fratello di Pier Luigi, abita proprio davanti al distributore di benzina. “ Credo che le primarie le vincerà Pier Luigi. Renzi è un avversario vero, penso che sia anche leale, ma non è ancora pronto per diventare capo del governo”. Non vuole sbilanciarsi più di tanto, la campagna elettorale di Bersani   non vedrà toni alti, polemiche accese, da parte del segretario del Pd che non vuole che  questo evento che dovrà richiamare al voto milioni  di cittadini, si trasformi in una rissa. Anche se qualcuno ci prova  e    “La Repubblica “ non perde l’occasione per trasformare le dichiarazioni di alcuni esponenti del Pd, leggi Fioroni, Gentiloni , Follini,che mugugnano  perché nella Carta di intenti, nel manifesto,” non compare il nome di Monti, l’agenda Monti che tanto piace a Casini in “ Pd, battaglia sul manifesto”. Quasi che si combattesse a suon di cannonate. Renzi  definisce la Carta d’intenti  “ Un documento molto generale,persino generico ” . non avendo partecipato ai lavori  che hanno portato a scrivere il documento,finge di non sapere che si tratta  di indicazione di problemi e di proposte  di linee guida impegnative per chi partecipa alla coalizione. per aprire un grande dibattito, di massa, per definire il programma di governo. Comunque lo stesso sindaco di Firenze, ora quasi sempre impegnato sul camper in un tour elettorale iniziato un mese fa e forse anche più, dice “ Monti è stato un pompiere per la finanza pubblica fuori controllo,per il debito pubblico alle stelle. Ora che ha spento l’incendio, i pompieri non servono più”. Nel discorso che ha tenuto  il segretario del Pd  ha dato, in modo indiretto, ma chiaro. una risposta . Ha ricordato la fine del governo Berlusconi  e poi il sostegno al governo Monti. “ Mi fanno tutti i giorni l ‘esame di “montismo”, mi prelevano il sangue.

Siamo stati determinanti per mandare a casa Berlusconi

“Noi siamo stati determinati per mandarle  Berlusconi a casa, a un passo solo dal precipizio greco – ha detto – . abbiamo lavorato noi per questa scelta”. “La destra è scomparsa” e ricorda che sempre il Pd ha dato sostegno al governo Monti  “anche davanti a scelte che non condividiamo perché” – puntualizza. “non abbiamo la maggioranza in questo governo”.” Chiaro che, per esempio, non condividiamo che si tolga l’assistenza ai disabili.“Ora servono più riforme- ha proseguito -perché il rapporto fra esecutivo e società è in difficoltà”.  Poi affronta il discorso sull’ agenda che sembra diventato  l’ombelico del mondo. Quasi una parola magica che fa scomparire tutti i problemi gravissimi che l’Italia, l’Europa, devono affrontare, “Nella nuova agenda europea – afferma il segretario del Pd-ci dobbiamo mettere una nuova agenda italiana

Non l’agenda Monti o Bersani, ma un’ agenda che metta al centro il lavoro

Non l’agenda di Monti o di Bersani, ma un’agenda che metta al centro il lavoro e l’attività economica” Il prossimo governo- sottolinea- dovrà mandare avanti “il meglio dell’esperienza”  dell’esecutivo Monti il quale “certamente dovrà continuare a dare un contributo a questo Paese”. Ed a Casini manda  a dire che “ la nostra posizione è chiarissima, ribadita, tutti la conoscono. Legga bene le carte; noi manderemo avanti il meglio di questa esperienza.” E torna a rivolgersi agli abitanti Bettola quando ricorda il suo primo comizio, Rivolto agli abitanti di Bettola ricorda il suo primo comizio, dove c’erano solo venti persone, e le difficoltà della sua avventura politica.  “Anche qui, a Bettola- afferma- c’è una fabbrica che ha chiuso, chi ha perso il lavoro, bar che hanno chiuso. E quella pompa che vende meno benzina. E tanta gente per bene. Bisogna risvegliare il coraggio degli italiani, voglia di fare, solidarietà. Noi prenderemo la forza da lì. E  siamo una forza che sa come si può fare il cambiamento”. “ Noi aggiustiamo,non rottamiamo”, è scritto su uno striscione. “ Le primarie- sottolinea- servono ad abbattere il muro tra cittadini e politica, a ricreare un rapporto sentimentale. Sono una grande sfida, le primarie, che abbiamo voluto aperte. Ma servono regole, perché regole è una buona parola-prosegue- la politica deve prendersi i suoi rischi e non chiudersi nel suo fortino”.

 

 

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