ROMA – L’ex capogruppo Idv alla Regione Lazio, Vincenzo Maruccio, è stato arrestato su ordine del gip del tribunale di Roma nell’ambito dell’inchiesta sull’ammanco dai fondi dell’Idv. Su Vincenzo Maruccio è concreto «il pericolo di inquinamento delle prove». È quanto sostiene, nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, il gip Flavia Costantini.
L’ex capogruppo al consiglio regionale del Lazio, Vincenzo Maruccio, è accusato dal procuratore aggiunto Nello Rossi e dal sostituto Stefano Pesci, di essersi intascato circa 700 mila euro dei fondi destinati al partito e di averli trasferiti su circa dieci conti correnti.
Maruccio utilizzava i suoi tanti depositi bancari in modo costante con bonifici e giroconti. Nel corso dei due interrogatori a cui è stato sottoposto durante le indagini, l’ex tesoriere si è difeso affermando che «neanche un euro» è finito nelle sue tasche per arricchimento personale. Maruccio, ha, in sostanza, descritto agli inquirenti nel corso degli interrogatori un sistema da lui gestito, e privo di controllo, in base al quale dirottava i soldi sui suoi conti correnti, una decina, risultando, per lui, più pratico poi indirizzarli per le varie attività politiche. Un sistema di anticipi e rimborsi, ha aggiunto, «per far fronte a quegli interventi rapidi che la politica richiede».
L’avvocato Luca Petrucci, difensore dell’ex capogruppo Idv alla Regione Lazio, ha affermato in seguito all’arresto: «Vincenzo Maruccio si è dimesso, ha lasciato tutti gli incarichi, si è presentato spontaneamente agli inquirenti. Ha offerto la massima collaborazione. Malgrado tutto ciò arrivano oggi gli arresti. La custodia cautelare dovrebbe essere l’extrema ratio, ma in questo modo appare come uno strumento di pressione sull’indagato».
La Finanza dal canto suo sospetta che Maruccio fosse “schiavo del videopoker”. Ecco perché, aveva di continuo un bisogno spasmodico di contanti. Questo almeno secondo quanto riporta oggi un quotidiano. “Gli uomini del Nucleo di Polizia valutaria hanno trovato, una serie di assegni i cui beneficiari sono appunto gestori di sale gioco e bar con le slot-machine, tutti nella Capitale. 50 mila euro in totale, senza considerare i probabili pagamenti in contanti dei debiti di gioco se non altro perché è stato lo stesso Maruccio, in sede d’interrogatorio, ad ammettere che spesso si faceva prestare, da amici d’infanzia calabresi, tre-quattromila euro alla volta in cambio di assegni post-datati”.
Intanto è stato fissato per venerdì alle 12, presso il carcere di Regina Coeli, l’interrogatorio di garanzia di Vincenzo Maruccio. L’atto istruttorio si svolgerà davanti al gip Flavia Costantini. In base a quanto si apprende, inoltre, l’ex tesoriere dell’Italia dei Valori non potrà incontrare i suoi difensori fino al giorno dell’interrogatorio.