Scioperi. Pm indaga su eccessi della Polizia, punire i poliziotti violenti

Indagine sui fumogeni

ROMA  – E’ partita un’inchiesta della Procura della Repubblica per valutare il comportamento degli agenti di Polizia ripresi durante la manifestazione contro l’Austerity del 14 novembre.
Al vaglio degli inquirenti finiranno filmati e foto, alquanto inequivocabili, che ritraggono alcuni momenti del corteo durante le cariche e gli scontri sul Lungotevere. I reati che potrebbero, in via di ipotesi, configurarsi sono quelli di lesioni personali ed eccesso colposo legato alla forma di intervento.

Il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri si è detta pronta a punire i poliziotti violenti. “La violenza su un inerme non è nè intollerabile nè ingiustificabile”, ha detto il ministro guardando le immagini  che mostrano un agente che si scaglia contro uno studente inerme. “Questo poliziotto sarà identificato subito. Sono io ora a volere sapere chi è. Faremo le dovute valutazioni e trarremo le conseguenze disciplinari”.

“Lo stesso varrà qualora altre immagini dovessero documentare comportamenti simili. Su questo punto – aggiunge – non ci sono nè se nè ma. Il monopolio della forza è democratico se la forza è esercitata nel rispetto della legalità. Altrimenti diventa un’altra cosa». Poi c’è anche un altro aspetto: è accaduto che «una minoranza ha sequestrato un’intera piazza con le sue legittime e condivisibili richieste schiacciandola in una testuggine armata di bastoni, bombe carta, sassi… I poliziotti responsabili di abusi verranno puniti. E questo per rendere onore e merito agli altri loro colleghi che sono la maggiororanza e nei cui confronti è necessario che tutto il paese nutra il rispetto democratico che meritano. Detto questo –  conclude il ministro – io non credo che ci sia alcuna equivalenza tra le immagini del pestaggio del manifestante inerme e  quelle della testuggine di Ponte Sisto”.

Indagine sullo scandalo dei fumogeni lanciati dall’alto contro i manifestanti. IL VIDEO DEL QUESTORE LA ROCCA

Ma non è tutto. Sempre il ministro ha disposto una indagine interna sui famigerati fumogeni lanciati dalla sede del dicastero di Via Arenula come  mostra   il filmato diffuso da Repubblica.
Un episodio sul quale la Cancellieri  ha espresso  inquietudine e preoccupazione. Dai primi accertamenti, è stato verificato che lacrimogeni a strappo, come quelli che sembrerebbero essere stati lanciati dal Ministero, non sono in dotazione al reparto di polizia penitenziaria di via Arenula. Nel frattempo il Guardasigilli ha nuovamente esaminato il filmato in questione, anche a seguito delle dichiarazioni del Questore di Roma secondo il quale i lacrimogeni sarebbero stati sparati dalla Polizia di Stato e si sarebbero infranti sul palazzo del dicastero di Via Arenula. Lo riferisce una nota del ministero aggiungendo che «il ministro, incontrando il generale Enrico Cataldi, comandante del Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche, ha dato disposizione che il video sia sottoposto all’esame del Racis per una verifica puntuale sulla traiettoria dei lacrimogeni». 

 

Sulla vicenda è intervenuto Donato Capece, segretario del sindacato di Polizia Penitenziaria Sappe: “Sconcerta il Guardasigilli Severino: se non ha il controllo del ministero della Giustizia, si dimetta. Se la ministro della Giustizia – continua Capece – non ha neppure il controllo del suo Dicastero in via Arenula, come possiamo pensare che possa risolvere i problemi penitenziari? Forse è meglio che rimetta l’incarico nelle mani del premier Monti”.

Severino, continua Capece, «dispone una inchiesta interna per i lacrimogeni lanciati contro gli studenti dagli uffici del ministero della Giustizia in via Arenula a Roma, facendo pensare a responsabilità in capo al Reparto di Polizia Penitenziaria addetto alla vigilanza ed alla sicurezza della struttura, ma poi emerge che nessuna responsabilità è imputabile alla Polizia Penitenziaria in servizio al ministero della Giustizia, cui va la nostra piena
solidarietà». Per il leader del Sappe, è «troppo facile puntare l’indice ‘a prescinderè sulla Polizia Penitenziaria: perchè le inchieste non le fa sulla conduzione del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ttualmente
incapace di gestire l’emergenza nazionale delle carceri? Se non è in grado, la ministro Guardasigilli si dimetta».

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