Sciopero scuola. Adesione all’80%. Renzi pronto al dialogo

ROMA – L’adesione allo sciopero generale nazionale della scuola che si e’ tenuto oggi ha sfiorato quasi l’80%. Lo riferiscono i sindacati esprimendo “grandissima soddisfazione per questo risultato” ma anche per la partecipazione alle manifestazioni che si sono svolte in tutto il Paese. 

Nel frattempo Matteo Renzi dice che ascolterà le ragioni di questa manifestazione: “Noi ascolteremo le ragioni di questa manifestazione”. Lo ha detto il premier, Matteo Renzi, durante l’incontro elettorale organizzato dal Pd per il centrosinistra per le comunali di Trento del 10 ottobre, quando in teatro sono entrati alcuni dei manifestanti della scuola, in perfetto silenzio. Alla sua frase è partito un applauso. “Fermi lì – ha ribattuto Renzi sorridendo – se mi applaudite è un casino”.

“La scuola – ha proseguito – è un tema chiave. Ci sono temi aperti, come l’assunzione di alcune categorie di precari. Siamo pronti ad ascoltare e a condividere, partendo dall’assunto che questo governo ha messo più soldi sulla scuola ed è pronto a incentivare le autonomie. Se crediamo in questa scommessa sulla scuola cambieremo l’Italia”. 

A Renzi fanno eco le parole della presdiente Laura Boldrini: “La scuola è uno dei terreni vitali sui quali si gioca la ripresa, tanto più in un Paese nel quale profonde rimangono le diseguaglianze e l”istruzione pubblica è decisiva per rimettere in movimento l””ascensore sociale” da troppo tempo bloccato. Ho apprezzato l”atteggiamento di apertura mostrato negli ultimi giorni dal governo rispetto alle critiche ricevute dal disegno di legge ora all”esame della Camera. Mi auguro che, in questi giorni in commissione e dal 15 maggio in aula, la scuola italiana, i suoi docenti, possano avere le risposte che meritano”.  

A proposito dei docenti, Boldrini sottolinea che “sono davvero una colonna portante del Paese, lo tengono in piedi in un quotidiano   rapporto educativo coi nostri figli nel quale mettono capacità e  passione, compensate però inadeguatamente e troppo spesso sottoposte a un precariato estenuante”.

“Nelle zone più difficili, specialmente al Sud, rappresentano un autentico presidio di legalità e di democrazia. Per questo – afferma-  la loro protesta, la protesta degli insegnanti e delle insegnanti che oggi hanno manifestato in tante piazze, merita di essere considerata con grande rispetto e attenzione”.

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