Ilva. Un decreto legge che fa discutere. Proteste sotto Palazzo Chigi. I VIDEO

ROMA – Un decreto legge che fa già discutere, quello annunciato dal presidente del Consiglio Mario Monti sull’Ilva che domani sarà esaminato nel tavolo del Consiglio dei ministri.

Un decreto che di fatto inciderà profondamente su quanto ha recentemente stabilito la Magistratura.
Monti dal canto suo dice: “Non possiamo permetterci di dare un’immagine di un’Italia in cui non sia possibile conciliare la tutela dell’occupazione, il rispetto della magistratura la tutela dell’ambiente e la produzione dell’acciaio”. Per questo – ha aggiunto il premier, sempre secondo quanto riferito da alcuni partecipanti – abbiamo bisogno di sentire tutti i punti di vista e le vostre valutazioni”.

«Il decreto – commenta, invece,  il senatore del Pdl Maurizio Sacconi –  si rende necessario per sanare l’ennesimo conflitto tra le istituzioni democratico-rappresentative ed i settori della magistratura. Gli obiettivi di risanamento ambientale e di continuità della produzione si realizzano solo in un contesto di norme certe ed esigibili. Norme che devono corrispondere a quelle praticate negli altri Paesi europei senza penalizzare l’Italia e la sua capacità di ospitare produzioni manifatturiere”.

Ma non tutti sono d’accordo con l’azione intrapresa dal governo.  “Con il decreto sull’Ilva, – tuona il Presidente dei Verdi Angelo Bonelli – di fatto, si commissaria la magistratura che a Taranto sta facendo il proprio dovere. Sarebbe un fatto gravissimo che non ha precedenti nella storia della Repubblica italiana”.
“Questo decreto è incostituzionale perché in contrasto con gli articoli 3 (principio di uguaglianza), 9 (tutela dell’ambiente), 32 (tutela della salute) e 112 (obbligatorietà dell’azione penale)”.

“Insomma – continua Bonelli –  con questo decreto si darebbe la liberta’ di inquinare per 24 mesi. In questo modo il governo ha deciso di non dare alcuna risposta alla gravissima emergenza ambientale che vive la città di Taranto – continua il leader ecologista  -. Fino ad oggi non abbiamo visto nessun Consiglio dei ministri o una grande riunione come quella che si sta svolgendo a Palazzo Chigi per la difesa della salute dei cittadini di Taranto, per dare risposte a quei cittadini che riempiono le corsie deglio ospedali”.

“Le alternativa economiche ed industriali alla libertà di inquinare c’erano – conclude Bonelli -. Sarebbe bastato, per una volta, guardare a quello che si fa in Europa, a quello che ha fatto la Germania con il bacino carbonifero della Ruhr. Invece si è scelta una strada che don dà nessuna risposta a chi si ‘ammala e ‘muore’ e si apre un conflitto senza precdenti con la magistratura”.

Intanto i lavoratori dell’Ilva hanno dato vita ad un presidio movimentato sotto Palazzo Chigi, dove sta iniziando l’incontro a cui partecipano i vertici dell’azienda, gli enti locali (tra cui il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola), per il governo il premier Mario Monti, i ministri dello Sviluppo economico Corrado Passera con il sottosegretario Claudio De Vincenti, dell’Ambiente Corrado Clini, del Lavoro Elsa Fornero e il sottosegretario Antonio Catricalà. Ci sono poi i leader di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi
Angeletti e una delegazione di Confindustria guidata dal presidente Giorgio Squinzi.. Un gruppo di operai dell’Ilva, con i caschi gialli in testa e la bandiere di Fiom Fim e Uilm, ha manifestato recitando lo slogan: «assassini assassini», «ladri», «il posto di lavoro non si tocca».

 

 

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