Alta velocità. Domani vertice Italia-Francia. I NoTav manifestano a Lione

LIONE – Domani a Lione si terrà l’incontro cruciale tra Italia e Francia per sancire definitivamente l’accordo definitivo per la realizzazione della linea ad alta velocità Torino Lione.

L’intenzione del governo di Monti è quella di confermare, nonostante le proteste,   il prosieguo dei lavori per ultimare quest’opera che molti ritengono dannosa per l’ambiente e per le popolazioni locali.
Dopo dodici anni dal primo trattato tra Roma e Parigi, l’incontro di domani rappresenta un nuovo passaggio significativo per definire tutte le tappe che porteranno al completamento della linea. Per il Capo del
governo la Tav rappresenta  un investimento strategico per il futuro del nostro Paese in termini di maggiore competività, di abbattimento delle distanze, di prospettive di sviluppo. Tuttavia, l’obiettivo sarà anche quello di ottenere il massimo contributo dall’Unione Europea, punto sul quale sia Mario Monti che Francois Hollande sembrano non aver dubbi.

Il Movimento dei No Tav ha organizzato per domani 3 dicembre a Lione una manifestazione in concomitanza con l’incontro tra Monti e Hollande. “Sappiamo – precisa il movimento dei NoTav –  che in Francia la Corte dei conti da tempo sta ponendo dubbi sulla linea, motivando tali punti interrogativi con buona parte delle ragioni che il movimento notav sostiene da anni. Sappiamo anche che i due premier s’incontreranno in un momento dove l’Europa è in piena crisi economica ed entrambi i governo continuano a varare solo manovre di austerity senza far instravedere a nessuno quella fantomatica luce al fondo al tunnel. Però parleranno di un altro tunnel, quello che qui in Italia non esiste materialemente, ma si è configurato ormai come tunnel della democrazia, con la militarizzazione della Val Susa e la scelta inconcepibili di buttare via milioni di euro che potrebbero essere spesi per le vere necessità del nostro Paese, dalla sicurezza nelle scuole, alla ricostruzione delle zone terremotate, passando per la sanità e la sicurezza dei territori che ad ogni temporale si fanno il segno della croce”.

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