Berlusconi alla carica. Lo spread è un imbroglio, ma l’Europa lo bacchetta

ROMA – “Lo spread è un imbroglio e un’invenzione con cui si è cercato di abbattere una maggioranza votata dagli italiani e che governava il paese.

Prima non ne avevamo mai sentito parlare, se ne parla solo da un anno, e cosa ce ne importa?” Così l’ex Premier Silvio Berlusconi, stamattina, intervenendo alla trasmissione di Maurizio Belpietro “La telefonata”, in onda sulla rete di famiglia Canale 5.  Sembra  proprio, com’era prevedibile, che la mira del Cavaliere sia di convincere gli italiani che la crisi, in fondo, non è così grave, e non sta influendo davvero sulle loro esistenze, spread o non spread.  Per fortuna, però, esiste la memoria, che non consente a nessuno di archiviare i mesi passati come un brutto sogno pieno di numeri incomprensibili, lontani dalla vita vera.  Che la crisi non sia un’invenzione gli italiani lo sanno bene. Forse Berlusconi li avrebbe convinti ancora una volta, se solo non fossero stati toccati in prima persona da tagli e aumenti delle tasse.
“Magari fosse un’invenzione”- ha commentato così le affermazioni di Berlusconi il Segretario del Pd Pierluigi Bersani.
Stamattina, mentre Berlusconi negava l’importanza dello spread e criticava l’azione peggiorativa del governo Monti, il Premier era ospite di “Unomattina”:
“L’Italia 13 mesi fa – ha detto Monti – era in condizioni molto, molto difficili. Possiamo ritenere di aver fatto un grossissimo progresso che però ha un costo che nel breve periodo è stato che non c’è stata crescita”.
Monti ha anche abbandonato per un attimo la sua apparente freddezza, raccontando che suo nipote,  all’asilo, è stato soprannominato “spread”. Scherzi a parte, il Premier  ha affermato che bisogna evitare populismi, smettendola di trattare “i cittadini da sciocchi o sprovveduti”. Il riferimento  del Premier, in queste ore tanto appoggiato da politica  e stampa estera quanto Berlusconi ne è osteggiato, era diretto palesemente a Berlusconi.  

Pur sottolineando che la Germania non intende immischiarsi nelle questioni politiche italiane, anche il Ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle  ha espresso le sue riserve rispetto a una possibile deriva populista durante la campagna elettorale:  “Non accetteremo  che la Germania sia fatta oggetto di una campagna elettorale populista. Né la Germania, né l’Europa sono la causa delle attuali difficoltà che attraversa l’Italia.” L’auspicio della cancelliera tedesca Angela Merkel, è che l’Italia voti nel modo giusto e continui a percorrere la strada delle riforme intraprese da Monti.
Ieri, l’ex premier aveva affidato ad una nota la sua indignazione per le razioni scomposte dei mercati e dei leader politici europei all’annuncio del suo ritorno sulla scena politica.
“I commenti di alcuni giornali stranieri e di certi politici europei contro il mio ritorno- aveva detto- offendono la libertà di scelta degli italiani”.  
 “Siamo molto preoccupati  per l’euro e per l’economia non ci possiamo permettere una politica spettacolo, serve una politica rigorosa”.
Queste le parole del capogruppo del Ppe Joseph Daul  che, durante una conferenza stampa a Strasburgo, ha affermato che far cadere Monti è stato un errore.  Anche in casa Pdl c’è chi la pensa così, come il capo degli eurodeputati del Pdl Mario Mauro, che si è espresso senza mezzi termini sulla fine anticipata del governo Monti, altro aspetto sul quale Berlusconi ha minimizzato, perché la legislatura era comunque vicina alla sua naturale scadenza.  “Spero che a un momento di follia vera e propria segua un periodo di assunzione di responsabilità”- ha detto Mauro, la cui permanenza del Pdl non sembra più così certa: “”Per me il Pdl esiste se si riconosce, come previsto nel suo statuto, nei principi del Ppe: se questo non è più vero- ha aggiunto-  allora non mi riconosco in quel partito”.
Ad oggi, permane un dato inquietante: nonostante se ne parli in Italia e in Europa , ancora nessuno sa la data precisa delle elezioni. Siamo tutti distratti, ancora una volta, da Berlusconi.

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